Soldati e navi in guerra: i modellini raccontano

di E.BER.
Una trentina i modelli esposti nella mostra di Villa Mutti BerardinelliIl comandante Nazario Sauro
Una trentina i modelli esposti nella mostra di Villa Mutti BerardinelliIl comandante Nazario Sauro
Una trentina i modelli esposti nella mostra di Villa Mutti BerardinelliIl comandante Nazario Sauro
Una trentina i modelli esposti nella mostra di Villa Mutti BerardinelliIl comandante Nazario Sauro

Le celebrazioni per il 4 Novembre, centenario della fine della Grande Guerra, a Gardone sono arricchite da un evento speciale voluto e curato dall’associazione marinai: l’inaugurazione a Villa Mutti Bernardelli, domani mattina alle 11.45, della mostra «Le navi della Prima e Seconda Guerra mondiale». Spiegano all’associazione, 130 soci, presieduta da Vincenzo Boroni, che raramente viene ricordato il contributo della Marina anche alla Grande Guerra, di enorme importanza per i rifornimenti al fronte e per la difesa di Venezia partendo dai porti di Ancona, di Brindisi e di Taranto. Loro ci hanno pensato. SARANNO ESPOSTE una trentina di realizzazioni del Gruppo Modellisti Pandinesi, fondato nel 2002 e presieduto da Claudio Zuttioni. Proprio lui sottolinea l’importanza della Marina durante i due conflitti mondiali, mentre illustra i diversi modelli in allestimento a Gardone, tra i quali alcuni di navi famose straniere. Come la corazzata Arizona, monumento sul fondo del mare a Pearl Harbour dopo l’attacco giapponese del 7 dicembre 1941. Tornando invece all’Italia e alla Grande Guerra, vengono ricordati il salvataggio dell’esercito serbo nei porti di Valona e Durazzo, in Albania, e le gesta di Nazario Sauro, l’eroe irredentista ufficiale sul sommergibile Giacinto Pullino con il quale compì la sua ultima missione nel luglio del 1916 verso Fiume: catturato, dopo che il sommergibile si era incagliato, fu condannato a morte e giustiziato. Il modello esatto dell’originale è in mostra, un secondo è stato consegnato dai Pandinesi all’ammiraglio Romano Sauro, nipote di Nazario. Eccezionale poi il modello del leggendario Mas 15, ora nave museo al Vittoriano di Roma: il 10 giugno 1918, al comando dell’allora Tenente di Vascello Luigi Rizzo (poi ammiraglio), affondò al largo dell’isola croata di Premuda la corazzata austroungarica Szent István. Infine, va citato il modello della corazzata Roma, la più bella e sfortunata nave italiana della guerra ’40-’45. La mostra sarà visitabile fino al 10 novembre negli orari di apertura del Museo (museodellearmi.net). •

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