Spazi civici vietati ai fascisti Marsilio Gatti resta da solo

di AL.GAT.

È stata accampata la giustificazione della democrazia per spiegare, a Villa Carcina, la bocciatura della mozione presentata dal consigliere comunale Marsilio Gatti (all’opposizione con la lista Villa Carcina bene Comune) per chiedere al consiglio comunale di negare l’accesso agli spazi pubblici a fascisti, nazifascisti e nazisti. «È stata presentata perché il Comune di Villa Carcina, come tutti gli altri municipi, rappresenta una istituzione dello Stato. Per questo chiediamo di modificare le regole - ha spiegato Gatti -. Per ottenere la concessione degli spazi pubblici e delle sale di pubblica utilità, i richiedenti dovrebbero essere obbligati a sottoscrivere il rifiuto di ideologie che si rifanno al fascismo, e sintonizzarsi con i valori fondanti della Costituzione». Il no è arrivato dalla maggioranza come dal resto dell’opposizione. Per la prima il problema sta nel metodo con il quale è stata presentata la proposta, che prima doveva essere discussa dalla commissione dei capigruppo per lavorare a un documento condiviso. «Come amministrazione, essendo civici, abbiamo sempre tollerato manifestazioni e volantinaggi non autorizzati - ha precisato il capogruppo Stefano Colosio -. Ci siamo sempre dimostrati aperti al confronto. Vogliamo tutelare le idee e gli interessi di tutta la collettività. Ognuno deve poter esprimere il proprio parere. Sarà la gente a giudicare. Detto questo, se ne può parlare in commissione per trovare un formula insieme a tutte le parti». LA LEGA ha invece un’altra visione. «Abbiamo chiesto a Gatti di modificare la mozione equiparando il regime fascista a quello comunista così come è avvenuto pochi giorni fa nel Parlamento europeo - ricorda Alessia Zanini del Centrodestra per Villa Carcina -. In caso di accoglimento avremmo votato a sostegno. Purtroppo la nostra proposta non è stata accolta dimostrando ancora una volta che per la sinistra chi non la pensa nello stesso modo va nella direzione sbagliata». •

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