Supermarket,
strada aperta
al referendum

di Marco Benasseni
Una parte dell’area interessata dal progetto supermarket
Una parte dell’area interessata dal progetto supermarket
Una parte dell’area interessata dal progetto supermarket
Una parte dell’area interessata dal progetto supermarket

Il referendum? Si può fare. La notizia del via libero tecnico è arrivata ieri a Villa Carcina, accolta ovviamente bene, anzi benissimo dal comitato promotore schieratosi contro la costruzione del nuovo supermercato di via Marconi. Adesso però servono 900 firme a sostegno della richiesta. La commissione giudicatrice che ha esaminato il quesito referendario ha dato il proprio parere positivo. «Possiamo andare avanti su questa strada - commenta entusiasta Isaia Mensi - e sarebbe il primo caso nella storia democratica di Villa Carcina. Per la prima volta, i cittadini sarebbero chiamati a votare su una decisione amministrativa che riteniamo profondamente sbagliata». Secondo il comitato promotore è un grave errore concedere la licenza di costruzione a un supermercato da 2.000 metri quadrati di superficie distribuiti su due piani: «Una struttura commerciale non prevista su questa centralissima area dalla normativa urbanistica vigente - aggiunge Mensi - e che per di più non ha spazi privati sufficienti per realizzare la struttura, motivo per cui i promotori del progetto devono servirsi di 2.000 metri quadrati di area pubblica confinante. Inoltre chi vuole l’operazione non dispone di spazi sufficienti da adibire a parcheggi e verde, e quindi non ha le aree necessarie per esercitare questa attività commerciale». PROSEGUENDO con l’analisi tecnica, la costruzione avrebbe bisogno di alcune deroghe, perché si avvicinerebbe molto alla strada provinciale 345 e sarebbe realizzata sopra quello che nel Pgt è ancora evidenziato come il tunnel della metropolitana. «Per tutti questi motivi manifesti, e per altri non palesati, il costruttore del supermercato ha chiesto ai nostri amministratori una variante urbanistica fatta su misura che, se approvata - continua Mensi - metterebbe in crisi definitiva la centralità del centro urbano del paese e il sistema economico del commercio di prossimità». Per opporsi a quello che è stato definito uno «scempio urbanistico», alcuni cittadini si sono organizzati in un comitato che da mesi lavora per arrivare proprio al referendum consultivo. Avuto il via tecnico dalla commissione di esperti, ora bisogna rimettersi al lavoro per raccogliere almeno 900 firme valide a sostegno del quesito. E i promotori fanno appello ai cittadini perché partecipino alla sottoscrizione. Mensi e il suo gruppo ritengono di aver vinto una grande battaglia che permetterà alla comunità di partecipare attivamente alle scelte amministrative. Una volta raccolte e vidimate le sottoscrizioni necessarie sarà possibile organizzare la consultazione per chiedere alla gente cosa pensa del supermarket. Un risultato sicuramente incerto, visto che non tutti sono in disaccordo con l’apertura di un nuovo supermercato a Villa Carcina. Ma al comitato non interessa tanto il risultato, quanto la possibilità di rendere possibile la partecipazione diretta alle scelte; una novità non da poco. A prescindere dal risultato del referendum, inoltre, l’amministrazione potrà comunque decidere di dar seguito all’operazione. •

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