Tari e caso Zobbio, la maggioranza tira dritto

di F.Z.
Giacomo Zobbio
Giacomo Zobbio
Giacomo Zobbio
Giacomo Zobbio

Tutto come da copione; compresa la mancata soddisfazione delle opposizioni. Le nuove aliquote della Tari (la tariffa rifiuti) che residenti e commercianti si troveranno in bolletta e il «fuori onda» di imprecazioni e insulti rivolti a fine luglio dal presidente del consiglio comunale, Giacomo Zobbio, all’assemblea sono stati i temi centrali dell’ultimo consiglio comunale di Lumezzane. Per quanto riguarda i rifiuti, l’assessore Andrea Capuzzi ha presentato il piano economico e finanziario da 2,746 milioni di euro che i valgobbini dovranno sostenere per intero attraverso la Tari, coprendo il servizio di raccolta e destinazione allo smaltimento effettuato da Aprica con Asvt e La Fontana. A conti fatti, quindi, un aumento di 40 mila euro rispetto al 2019 distribuito sulla collettività, e giustificato con il consueto adeguamento di legge, ma anche con le nuove normative e i servizi straordinari dell’emergenza sanitaria che hanno fatto lievitare i costi. L’ennesimo aumento, seppur ridotto, ha causato una serie di critiche da parte delle minoranze; soprattutto dal consigliere di Italia viva Matteo Zani e dall’esponente del Pd Anna Strapparava, anche per via degli sconti ritenuti minimali a beneficio dei commercianti e di chi ha dovuto chiudere nel lockdown. Questo mentre le stesse opposizioni attendono il pronunciamento del Tar su un ricorso con cui hanno impugnato la bocciatura di una mozione che proponeva di fatto l’esenzione per le attività commerciali. In ogni caso, gli assessori Capuzzi e Serena Moretti (Bilancio) hanno sottolineato che sono state potenziate alcune «isole» di cassonetti e sostituiti altri contenitori, e che in media i valgobbini si ritrovano dagli 80 ai 200 euro in bolletta. Partendo dai numeri del continuo calo demografico a fronte dell’aumento della tassa, ancora le minoranze hanno sollecitato il dibattito sul cambio di gestore o del metodo di raccolta. Di questo, però, si potrà parlare solo nel 2024, quando scadrà l’attuale appalto prorogato dalla precedente giunta. POI, DOPO il via al servizio di tesoreria in scadenza, alla nuova Imu e alla possibilità di reclutare dal registro dei volontari gli ausiliari della polizia locale, i riflettori si sono accesi sulla presidenza del consiglio. Le esternazioni offensive di Zobbio non sono state seguite dalle dimissioni che le minoranze reclamavano, così queste con un’interpellanza hanno risollevato il tema chiedendo di modificare lo Statuto e il regolamento del consiglio per avere la possibilità di sfiduciare la presidenza. Ma i tempi non saranno brevi. «Il nostro regolamento è del 1993 e deve essere aggiornato in diversi punti - ha replicato il sindaco Josehf Facchini - non prima della fine del 2021». «Così vuole impedirci di sfiduciare il suo presidente - commentano le minoranze -. In passato nessuno in quel ruolo ha dato mai motivo per essere sfiduciato. Siamo pronti a votare un altro leghista come Sergio Lorenzi, che avevamo proposto un anno fa». •

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