Tassa sui rifiuti, dalla sentenza alla bufera

di Fabio Zizzo
Il municipio di Lumezzane: bufera sul «caso» della tassa sui rifiutiI sei consiglieri comunali autori della dura presa di posizione
Il municipio di Lumezzane: bufera sul «caso» della tassa sui rifiutiI sei consiglieri comunali autori della dura presa di posizione
Il municipio di Lumezzane: bufera sul «caso» della tassa sui rifiutiI sei consiglieri comunali autori della dura presa di posizione
Il municipio di Lumezzane: bufera sul «caso» della tassa sui rifiutiI sei consiglieri comunali autori della dura presa di posizione

«Via il segretario e si dimetta il presidente del Consiglio comunale: sono loro gli autori di questo pasticcio». Non usano mezze parole i consiglieri di minoranza Matteo Zani e Francesco Becchetti (Italia Viva), Anna Strapparava (Pd), Elena Ghidini (Civica per Lumezzane) e Ruggero Zobbio e Mauro Sigurtà (Continuità per Lumezzane) che ieri in una conferenza stampa hanno manifestato il proprio disappunto. IL MOTIVO è la sentenza del Tar di Brescia che di fatto ha riabilitato la mozione (non passata) dello scorso maggio con la richiesta di una sostanziale esenzione della tassa sui rifiuti a carico delle attività commerciali che hanno sofferto il lockdown. L’ordine del giorno aveva ricevuto sei voti favorevoli (quelli della minoranza) e dieci astensioni (dalla maggioranza)bocciando il testo, poi riabilitato dalla giustizia amministrativa. «È triste, da consiglieri comunali, dover rivolgersi a un avvocato - dice Matteo Zani - per far valere le nostre ragioni su un errore conclamato». L’ex sindaco valgobbino si sofferma proprio sul tema della Tari. «Avevamo chiesto di impegnare fino a 1,2 milioni di euro per aiutare le attività produttive - prosegue - invece l’amministrazione ne ha usati solo 240 mila. Senza dimenticare che gli aiuti maggiori sono arrivati dallo Stato e dalla Regione». E ora cosa succede? Proprio ieri sera è giunta la convocazione del Consiglio comunale per il prossimo venerdì 16 ottobre in cui figura all’ordine del giorno la decisione di non impugnare la sentenza e di rendere accolta quella stessa mozione. «In ogni caso, come dimostra la sentenza - ha aggiunto Zani - era arrivata l’unanimità dal Consiglio». Nonostante il passo indietro dell’amministrazione, gli stessi consiglieri chiedono anche che siano i componenti della Giunta a rifondere le spese di condanna di 2.500 euro stabilite dal Tar e quelle legali, senza attingere dalle risorse pubbliche. Ma nel mirino restano anche il sindaco Josehf Facchini: «Il suo silenzio dopo la sentenza e sulla posizione del segretario e del presidente del Consiglio comunale è imbarazzante» aggiunge Ruggero Zobbio che parla di «clima di scarso rispetto in diversi episodi». •

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