Tetto in fiamme, distrutto un agriturismo di Nave

di Alessandro Romele Marco Benasseni
I soccorsi all’escursionista  Un violento incendio ha distrutto l’agriturismo La Sassa a Nave
I soccorsi all’escursionista Un violento incendio ha distrutto l’agriturismo La Sassa a Nave
I soccorsi all’escursionista  Un violento incendio ha distrutto l’agriturismo La Sassa a Nave
I soccorsi all’escursionista Un violento incendio ha distrutto l’agriturismo La Sassa a Nave

Alessandro Romele Marco Benasseni Soccorso persona sul Sebino e incendio in un agriturismo Nave. Nonostante il lockdown è stata una domenica mattina di intensa mobilitazione per i Vigili del fuoco. Alle 9 una squadra del distaccamento di Sale Marasino è dovuta intervenire nella zona impervia che sovrasta la Madonna del Corno di Provaglio d’Iseo per recuperare un escursionista. Il 42enne residente in paese mentre si inerpicava sul sentiero è caduto fratturandosi una caviglia. Impossibilitato a continuare il cammino ha allertato il 112. I Vigili del fuoco sono arrivati con il fuoristrada fino a dove la strada era praticabile, poi hanno proseguito a piedi con la barella. Nel giro di pochi minuti sul luogo dell’incidente è arrivata su disposizione del comando di Brescia un’altra squadra di specialisti Saf, Speleo alpino fluviale che insieme ai colleghi di Sale Marasino hanno portato il 42enne fino al fuoristrada che ha raggiunto a valle l’ambulanza. Trenta minuti più tardi, le fiamme hanno mandato in fumo il lavoro di una vita. Dal tetto dell’agriturismo La Sassa di Nave è cominciato a salire del fumo nero. Nel ristorante c’erano già presenti i titolari e i dipendenti, occupati a preparare il pranzo da asporto, che hanno immediatamente lanciato l’allarme. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco e i volontari della protezione civile di Nave per dare supporto: sono state necessarie 5 autobotti per domare le fiamme che in tarda mattinata avevano divorato tutto il tetto. L’edifico a fianco dell’agriturismo non ha subito danni e non ci sono stati sfollati. Le cause sono ancora da accertare, ma pare il rogo si sia sviluppato da una canna fumaria ostruita. Sul posto, a vedere quella che un tempo era la cascina di famiglia poi trasformata in agriturismo, c’era anche la proprietaria Elisabetta Maggiori che vive a Brescia, ma visto il lockdown stava valutando di trasferirsi in montagna. «Alle 16,30 sul posto c’erano ancora i pompieri che portavano via i pezzi del tetto bruciati» racconta il sindaco Tiziano Bertoli, affranto per l’accaduto. •

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