Tornano in azione i bracconieri Zio e nipote nei guai per le balie

di Paolo Baldi
I «sep» e il richiamo sequestrati dai carabinieri forestale a SarezzoUna balia nera straziata da una trappola
I «sep» e il richiamo sequestrati dai carabinieri forestale a SarezzoUna balia nera straziata da una trappola
I «sep» e il richiamo sequestrati dai carabinieri forestale a SarezzoUna balia nera straziata da una trappola
I «sep» e il richiamo sequestrati dai carabinieri forestale a SarezzoUna balia nera straziata da una trappola

Confermandosi migratrici precocissime, le prime balie nere sono apparse sulle montagne bresciane sono nel weekend appena trascorso. E naturalmente hanno trovato anche qualcuno pronto a farne strage. Questi piccoli insettivori protetti hanno una serie di «fans» selezionati, e ieri mattina all’alba la cerchia neanche troppo ristretta si è allargata con l’ingresso di due attrezzatissimi uccellatori di Sarezzo. O meglio di cacciatori dalla doppia vita: lo zio capannista titolare dell’appostamento fisso usato per le catture illegali e il nipote che invece pratica la caccia vagante. L’operazione che ha interrotto (probabilmente) la loro attività di uccellatori e sicuramente mandato a monte la loro stagione di caccia, in quanto entrambi saranno colpiti dalla sospensione del porto d’armi, è stata portata a termine con grande professionalità dai carabinieri forestale della stazione di Marcheno. Per evitare di essere scoperti, i militari si sono messi sulle tracce dei due muovendosi già alle 4 del mattino, e nonostante la precauzione sorprenderli non è stato facile. L’AREA che era necessario raggiungere è in montagna: è collocata sul territorio comunale di Sarezzo ma su un versante che guarda Lumezzane. Raggiungibile solo con veicoli fuoristrada, comunque fin troppo visibili e rumorosi, è così isolata che stando ai commenti degli stessi carabinieri forestali non è probabilmente mai stata raggiunta da una missione di controllo. Così i militari ci sono arrivati a piedi e col buio, e si sono avvicinati al capanno di caccia che rappresentava la loro destinazione riuscendo anche ad aggirare le altre «trappole» che i cacciatori-bracconieri avevano disposto sui sentieri d’accesso: alcuni pezzi di legno piazzati in modo tale da cadere al passaggio di qualcuno, e da segnalare quindi presenze sospette. Poco prima del loro arrivo sono stati preceduti dallo zio e dal nipote, e così sono riusciti a sorprenderli mentre, dopo aver piazzato fuori dal capanno e acceso un richiamo elettroacustico che «sparava» il richiamo della balia, sostituivano le larve usate come esche per le trappole che probabilmente avevano lasciato sul terreno nell’area dell’appostamento il giorno prima. Tante trappole: i carabinieri forestali hanno sequestrato 50 «sep», le piccole tagliole usate per la cattura degli insettivori, e nelle perquisizioni domiciliari hanno trovato a casa del più anziano dei due 27 balie già spennate e congelate catturate nei giorni precedenti. Sospensione del porto d’armi a parte, i due sono stati denunciati per il possesso di avifauna protetta e per l’uso di mezzi di caccia vietati, e rischiano fino a tremila euro di ammenda. •

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