Tragedia in
canonica, tutta
Pieve in lacrime

di Fabio Zizzo
La canonica della parrocchia di Pieve, dove è avvenuta la tragedia
La canonica della parrocchia di Pieve, dove è avvenuta la tragedia
La canonica della parrocchia di Pieve, dove è avvenuta la tragedia
La canonica della parrocchia di Pieve, dove è avvenuta la tragedia

Ieri pomeriggio, trascorse 24 ore dalla tragedia di cui ha riferito nell’edizione di ieri Bresciaoggi, i portoni d’ingresso alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Lumezzane Pieve erano aperti: all’interno le volontarie che si occupano per tenere puliti gli ambienti della parrocchia erano tutte lì, a lavorare come sempre, ma con un dolore indescrivibile nel cuore per la tragica scomparsa di una di loro, Maria Rosa Ghidini, caduta da una scala proprio mentre puliva le ante della canonica. Proprio tra la canonica e la segreteria, proseguivano anche ieri le attività quotidiane di altri volontari: c’è sempre tanto da fare, come ogni giorno, come faceva Maria Rosa, che per tutte era un’amica, una persona generosa.


«LEI ERA UNICA, non ce ne sono molte di donne del genere - dicono dal gruppo che lavorava con lei -. Anche in questi giorni sarebbe dovuta essere con noi per le pulizie in chiesa. Era sempre disponibile con tutti e si faceva in quattro per aiutare chi aveva bisogno. Siamo tutti addolorati, anche perché era una delle più giovani tra noi volontarie ed era sempre impeccabile in tutto quello che faceva».


IN QUEGLI STESSI minuti, mentre le sue compagne di volontariato erano lì come sempre a lavorare ma ricordando l’amica scomparsa, il parroco don Riccardo Bergamaschi, a capo dell’Unità pastorale di cui fanno parte tutte le pievi valgobbine, era accorso all’obitorio dell’ospedale Civile di Brescia per rendere omaggio a una donna che in vita ha dato tanto per rendere la comunità un posto migliore. La mente di chi era di turno con lei continua a ricordare il dramma avvenuto l’altro pomeriggio intorno alle 15 quando Maria Rosa era impegnata nella canonica a pulire le ante delle finestre aiutandosi con una scala. All’improvviso, per un movimento brusco, una distrazione o un malore, aveva perso l’equilibrio cadendo a terra e battendo la testa. Vano il trasferimento in ambulanza all’ospedale Civile di Brescia.


A MARGINE della disgrazia, i carabinieri stanno continuano a lavorare sull’accaduto ipotizzando un caso di infortunio sul lavoro. Sulla dinamica non ci sono dubbi, ma la salma è ancora in obitorio per gli accertamenti medico legali, in attesa del funerale di cui non è stata ancora fissata la data. Tutti la ricordano con affetto e con tristezza. Abitava a poca distanza dalla chiesa e non si era mai sposata. Maria Rosa Ghidini lascia nel dolore i fratelli Piera e Battista, la cugina Margherita e una schiera di nipoti.

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