Un viaggio aggregativo tra gli amici del fiume

di M.BEN.
Il Mella a Bovegno immortalato da Gianpietro Medaglia
Il Mella a Bovegno immortalato da Gianpietro Medaglia
Il Mella a Bovegno immortalato da Gianpietro Medaglia
Il Mella a Bovegno immortalato da Gianpietro Medaglia

I fiumi come spazio di aggregazione sociale e volontariato. È il punto di partenza e insieme il tema di una ricerca avviata dall’Università degli studi di Padova che il Comitato per la tutela del Mella e del Gobbia sta promuovendo attraverso la propria pagina Facebook: lo stesso spazio da cui è possibile accedere al questionario e aiutare i ricercatori a comprendere meglio le dinamiche sociali che legano l’uomo ai corsi d’acqua. «Il sondaggio si rivolge a tutte le persone che sono legate al fiume e che si dedicano a esso - spiega la ricercatrice Eleonora Bordon -. Ognuno potrà declinare le risposte sulla base della propria esperienza quotidiana, impegni in associazioni, organizzazioni, gruppi informali o come libero cittadino. Questo non è solo uno studio accademico, ma un piccolo spazio per costruire un sapere e speriamo un dialogo. E un modo per raccogliere suggerimenti da trasmettere agli amministratori locali e ai responsabili nazionali per migliorare la gestione di un bene comune». L’intervista inizia con una breve descrizione del gruppo o dell’associazione che si occupa del fiume e sul tempo che i volontari dedicano alle attività. Gli intervistati, sempre in forma completamente anonima, sono invitati a rilasciare un punteggio in merito alla sensibilità individuale nei confronti dell’ambiente e della comunità in cui vivono. Vengono poi chieste le motivazioni per le quali il partecipante ha deciso di occuparsi del fiume: senso civico, di appartenenza, passatempo, un modo per fare gruppo ecc. IN VALTROMPIA, oltre al Comitato che organizza momenti di pulizia insieme agli studenti e altri volontari, ci sono altri gruppi che vivono il fiume, come i pescatori o i fotografi del gruppo Naturalife. Particolarmente suggestivi sono gli scatti sul Mella di Gabriele Martinelli, che ha immortalato una piena del fiume a Tavernole, e di Gianpietro Medaglia, che invece ha scelto come soggetto la miniera Torgola di Bovegno. Vivere il fiume è un modo per renderlo protagonista della quotidianità e in qualche modo presidiarlo e difenderlo. L’appartenenza a una associazione o a un gruppo spesso ha come scopo la salvaguardia dell’ambiente. Attraverso domande aperte, l’intervista indaga anche sulle difficoltà riscontrate dalle associazioni e sulle motivazioni per le quali il partecipante al sondaggio ha deciso di occuparsi del fiume; sulle sensazioni che arricchiscono l’individuo in seguito ad attività di volontariato spese per il bene dell’ambiente e della collettività. •

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