Aerobase di Ghedi Nasce a settembre il «nido» degli F35

di Valentino Rodolfi
Un F35 italiano: Ghedi ne accoglierà 30 nei previsti nuovi hangarSimulatori di volo per F35: saranno installati nella futura Aerobase I nuovi F-35 arriveranno a Ghedi nel 2022: sostituiranno i Tornado
Un F35 italiano: Ghedi ne accoglierà 30 nei previsti nuovi hangarSimulatori di volo per F35: saranno installati nella futura Aerobase I nuovi F-35 arriveranno a Ghedi nel 2022: sostituiranno i Tornado
Un F35 italiano: Ghedi ne accoglierà 30 nei previsti nuovi hangarSimulatori di volo per F35: saranno installati nella futura Aerobase I nuovi F-35 arriveranno a Ghedi nel 2022: sostituiranno i Tornado
Un F35 italiano: Ghedi ne accoglierà 30 nei previsti nuovi hangarSimulatori di volo per F35: saranno installati nella futura Aerobase I nuovi F-35 arriveranno a Ghedi nel 2022: sostituiranno i Tornado

Il 10 settembre, giorno più giorno meno: è quella la data in cui a Ghedi verrà aperto il cantiere per realizzare l’Aerobase di «quinta generazione», un’installazione militare tutta nuova per permettere al 6° Stormo dell’Aeronautica di ospitare, con tutte le tecnologie e i supporti richiesti, i famosi cacciabombardieri F-35, destinati a sostituire gradualmente i vecchi Tornado a partire dal 2022. L’ANNUNCIO viene dall’impresa che si è aggiudicata, con un’offerta di 91 milioni 379 mila 472 euro e 22 centesimi, su una base d’asta di 121 milioni, l’appalto per la progettazione esecutiva e poi per la costruzione dell’Aerobase del futuro: la Matarrese spa di Bari, azienda della famiglia dell’ex presidente del Bari Calcio e dell’ex presidente della Federcalcio. Spiega Salvatore Matarrese: «Abbiamo firmato il contratto mercoledì 10 giugno, ora partirà la progettazione e daremo il via ai lavori fra tre mesi». L’ultimo scoglio era il ricorso al Tar della ditta arrivata seconda nella gara d’appalto. Ora il contratto è firmato e in 90 giorni si parte. Una firma che porta a compimento un processo lungo, macchinoso: sono passati quasi tre anni da quando il ministero della Difesa aveva lanciato il bando per la progettazione definitiva, pubblicato il 31 ottobre del 2017, segno che la burocrazia è implacabile anche quando si tratta di appaltare un’opera strategica nel vero senso della parola, la base dell’unico reparto da «strike» dell’Aeronautica militare, per giunta con capacità di impiego di bombe atomiche. Tre anni, ora si parte. ATTENZIONE PERÒ: che si sappia, l’appalto alla Matarrese spa non dovrebbe comprendere la «cripta» delle presunte bombe atomiche, ma solo la base degli F-35, ovvero gli aerei destinati, quando ne avranno la certificazione che per ora non hanno, a trasportare ordigni nucleari oggi assegnati ai vecchi Tornado. Mattarrese a Ghedi costruirà in pratica i nuovi hangar di manutenzione e gli shelter per la linea di volo per almeno 30 aerei F-35, una palazzina comando e la struttura che ospiterà i simulatori di volo per i nuovi aerei. Il nuovo hangar di manutenzione sarà formato da un’aviorimessa da 3.460 metri quadrati più appendici da 2.800 mq, il tutto da costruire senza lesinare sull’acciaio per «corazzare» la struttura. La palazzina comando, detta anche «Ops building», l’edificio delle operazioni, avrà due corpi di fabbrica: uno convenzionale e l’altro per l’area «classificata», ovvero «segreta», con un perfetto isolamento termoacustico «al fine di evitare - è scritto nel capitolato di gara - rivelazioni di conversazioni». Inoltre andranno costruiti 30 «shelter» a coppie in 15 hangaretti per le linee di volo, capaci di ospitare altrettanti velivoli pronti al decollo, delle dimensioni di 20x22 metri, affiancati da una palazzina direzionale e un magazzino di 22 metri per 50. Tempi di esecuzione: 900 giorni di lavoro. •

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