«Impianto per la Forsu? Denaro sprecato»

Il progetto di un impianto Forsu per produrre biometano a Carpenedolo finisce nel mirino delle associaizoni ambientaliste che in vista di una assemblea indetta per il 19 giugno sferrano un duro attacco al progetto. «La Regione Lombardia - accusano gli ambientalisti - ha più impianti per il trattamento della Forsu che Forsu stessa. Nel 2019, la produzione in Lombardia era di 771 mila tonnellate. L’impianto di Montello (Bg) che tratta, trasforma e cattura la CO2, da solo, tratta ben 750 mila tonnellate e tutte le province lombarde sono costellate di impianti Forsu per produrre biometano. Non esiste, quindi, alcuna esigenza regionale o territoriale di realizzare nuovi impianti». «I progetti preliminari, attentamente letti dai responsabili delle Associazioni ambientaliste, testimoniano un costo di trattamento (e, di conseguenza, una tariffa per i cittadini, con la Tari) di 50-55 euro tonnellata. Ad oggi il costo medio, di mercato (quindi non falsato da bolle con fondi pubblici), di trattamento è di 30 – 40 euro tonnellata. Sono venti gli anni previsti nel pre progetto del Consorzio e del Comune capofila di Carpenedolo, per rientrare dell’investimento pubblico. «Che senso ha realizzare ulteriori impianti speculativi con i fondi pubblici, pur di spendere i soldi del Pnrr? Gli impianti sono utili quando mancano e servono per trattare rifiuti. In questo caso è puro business finanziario e ai cittadini restano tariffe e Tari fuori mercato e molestie olfattive», dichiara l’ex deputato, Stefano Apuzzo, a nome delle Associazioni e dei Comitati che guidano la protesta. «L’impianto sarà costruito con finanziamenti pubblici del Pnrr a fondo perduto, per cui amministrazioni e politici saranno deresponsabilizzati, avendo come unico obiettivo quello di spendere i soldi purchè sia» conclude Laura Corsini, del Comitato Cittadini di Calcinato.•.

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