Mega impianto rifiuti Bocciato il referendum

Il Municipio di Carpenedolo: addio al referendum sull’impianto per i rifiuti
Il Municipio di Carpenedolo: addio al referendum sull’impianto per i rifiuti
Il Municipio di Carpenedolo: addio al referendum sull’impianto per i rifiuti
Il Municipio di Carpenedolo: addio al referendum sull’impianto per i rifiuti

Tramonta l’ipotesi di affidare a una consultazione popolare la decisione di realizzare a Carpenedolo un impianto integrato per il trattamento e stoccaggio dei rifiuti urbani dei comuni della Valsabbia e della Bassa Bresciana orientale. Il Consiglio comunale ha bocciato la mozione che proponeva un referendum sul progetto presentata dal gruppo di minoranza «Lega - Carpenedolo Migliore». Il «no» è arrivato al termine di dibattito acceso che ha visto l’aula di Palazzo Laffranchi affollarsi di persone provenienti anche da paesi limitrofi. La mobilitazione tuttavia proseguirà. L’8 febbraio 2022 la maggioranza aveva approvato lo schema di convenzione per la partecipazione a un bando nell’ambito dei finanziamenti del Pnrr del Ministero dell’Innovazione e della Transizione Ecologica, dando la propria disponibilità ad ospitare l'impianto e offrendosi di assumere l’onere di Comune capofila. Il costo totale dell'opera, pari a quasi trenta milioni di euro, sarà nella sua totalità finanziato dai fondi del Pnrr. Le opposizioni avevano fin da subito lamentato la mancanza di dialogo e i tempi eccessivamente ristretti con cui era stato convocato un Consiglio comunale d'urgenza per approvare lo schema di convenzione. Successivamente erano sorte polemiche su alcune difformità riscontrate tra la versione deliberata dagli altri comuni rispetto a quella approvata da Carpenedolo. «Una decisione che peserà sulle generazioni futuri - spiega il consigliere di minoranza Luca Franzoni -. L’impianto servirà un bacino di 36 Comuni e 200mila abitanti in un territorio già stressato dal punto di vista ambientale. Il nostro Comune può trarne benefici, ma vogliamo che la popolazione possa poter scegliere». L'impianto si estenderà su una superficie di circa 124 mila mq e potrà trattare a regime fino a 53 mila tonnellate l'anno di scarti. «L’iter autorizzativo prevede l'approvazione dello schema di convenzione, il reperimento dei fondi e lo sviluppo del progetto - precisa il sindaco Stefano Tramonti -. Entro fine anno si lavorerà per redigere lo schema di concessione, all’interno dovrà esserci un giusto riconoscimento a favore della popolazione, e di certo non per compensare un danno ambientale. La premessa è che l'impianto dovrà migliorare il territorio: non ci sarà alcun progetto se dovessimo rilevare criticità ambientali». La maggioranza ha quindi votato a sfavore della mozione ritenendo il referendum una soluzione inadeguata all'attuale stato del progetto. «Una mossa politica per buttare fumo negli occhi alle persone - attacca Tramonti -. Ma in caso di bocciatura chi si assumerà la responsabilità di un'occasione persa?. La giusta forma di dialogo sarebbe il dialogo a cui non ci sottrarremo quando ci saranno informazioni certe».•.

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