FEMMINICIDIO

Giuseppina colpita a morte su tutto il corpo. Fendenti al torace e alla gola

Oggi a Canton Mombello l'interrogatorio di Paolo Vecchia
Giuseppina Di Luca: uccisa dal marito a 46 anni
Giuseppina Di Luca: uccisa dal marito a 46 anni
Giuseppina Di Luca: uccisa dal marito a 46 anni
Giuseppina Di Luca: uccisa dal marito a 46 anni

È stato fissato per questa mattina nel carcere cittadino di Canton Mombello l’interrogatorio di Paolo Vecchia il 52enne che lunedì mattina ad Agnosine ha ucciso con una decine di coltellate la moglie, la 46enne Giuseppina Di Luca, da cui era separato da un mese. Nelle scorse la procura ha trasmesso all’ufficio gip la richiesta di convalida. «Ho avuto modo di incontralo in carcere nella mattina di oggi (ieri per chi legge), ma non ho potuto parlargli - spiega il suo legale, l’avvocato Roberto Lancellotti -. È ancora inebetito così come quando lunedì è stato sentito dai carabinieri subito dopo l’arresto avvalendosi della facoltà di non rispondere».

Anche questa mattina Vecchia potrebbe rimanere in silenzio davanti al gip che lo sentirà per la convalida dell’arresto e l’interrogatorio di convalida. «Dipenderà dalle sue condizioni psichiche - anticipa il legale -. Se sarà in grado di comprendere le domande e di rispondere non ci sottrarremo all’interrogatorio». Ieri mattina nel frattempo, è stata eseguita l'autopsia sul corpo della vittima L’esame, eseguito nell’istituto di Medicina legale del Civile di Brescia, ha stabilito che Giuseppina Di Luca è stata raggiunta al tronco, alla gola e al torace dalla serie di fendenti vibrati dall’uomo da cui si era separata soltanto qualche settimana fa e che non avrebbe accettato la decisione presa dalla moglie. Dopo l’esame il corpo è stato restituito ai familiari Secondo quanto ricostruito fino ad ora da inquirenti e investigatori, Paolo Vecchia lunedì mattina avrebbe lasciato la sua abitazione di Sabbio Chiese e avrebbe raggiunto Agnosine dove la moglie, subito dopo la separazione, si era trasferita da poco tempo.

«L’ho visto entrare - ha raccontato uno dei condomini -. L’ho incrociato mentre uscivo per andare a gettare la spazzatura. Mi ha detto buongiorno, ma il modo in cui l’ha pronunciato mi è sembrato orribile». Lì, armato di un coltello a serramanico e di un pugnale, è entrato nel complesso residenziale dove la donna viveva (con lei in casa c’era una delle figlie, mentre l’altra era a casa del padre) e quando l’ha vista l’ha aggredita colpendola a ripetizione. «Mi hanno accoltellato» sono state le ultime parole di Giuseppina Di Luca. Inutili i soccorsi, la 46enne è infatti morta poco dopo per le ferite riportate. Una volta commesso il delitto, Paolo Vecchia ha quindi fatto ritorno a Sabbio Chiese e ha raggiunto la caserma dei carabinieri. «Ho ucciso mia moglie - ha detto ai militari -. La trovate dove abitava ad Agnosine». Poi, con lo sguardo perso nel vuoto, si è chiuso nel silenzio evitando di rispondere alle domande del primo interrogatorio.

Le indagini non sono comunque terminate. Gli inquirenti stanno ascoltando amici e parenti della coppia per avere un quadro più chiaro sui rapporti tra Vecchia e la moglie. Al vaglio degli investigatori c’è infatti l’ipotesi che l’uomo possa avere premeditato il delitto. La sua posizione, qualora emergesse questo aspetto, rischierebbe di aggravarsi ulteriormente. Qualche risposta, se l’uomo sarà in condizione di rispondere alle domande, potrà arrivare agli investigatori già questa mattina nel corso dell’interrogatorio a cui il 52enne sarà sottoposto dal giudice per le indagini preliminari nel carcere di Canton Mombello.•. P.Cit. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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