Concert Hall di
Erbusco caldo
dossier autunnale

di E.B.
Le prime immagini prospettiche del teatro e dell’albergo di Erbusco cui sono connessi uffici, bar e parcheggi per le automobili
Le prime immagini prospettiche del teatro e dell’albergo di Erbusco cui sono connessi uffici, bar e parcheggi per le automobili
Le prime immagini prospettiche del teatro e dell’albergo di Erbusco cui sono connessi uffici, bar e parcheggi per le automobili
Le prime immagini prospettiche del teatro e dell’albergo di Erbusco cui sono connessi uffici, bar e parcheggi per le automobili

Per ora in Regione, salvo l’interrogazione della consigliera Viviana Beccalossi, non è passato dai canali ufficiali, dalle stanze in cui si prendono le decisioni, ma solo dai corridoi. Il progetto della Concert Hall di Erbusco sarà però inevitabilmente uno dei dossier caldi della ripresa autunnale. La bozza del progetto redatto dall’architetto Giorgio Goffi su incarico di Moretti spa è stato presentato giorni fa a Milano ai sindaci di Franciacorta. Ma oltre non si è andati, a dispetto del rumore che sta facendo nell’opinione pubblica. I progettisti hanno anche chiesto un incontro in Sovrintendenza, ma ad oggi gli elementi in mano a Luca Rinaldi sono ancora pochi. Il numero uno di via Calini si limita a dire che «nelle dimensioni prospettate l’impatto sul territorio è sicuramente problematico». E che dunque il progetto dovrà, per lo meno, essere ridimensionato. Ma non c’è ancora l’accordo di programma a cui puntano i promotori. Il progetto è arrivato a ruota di quello di ampliamento del centro commerciale Porte Franche, bocciato dal referendum popolare. E insiste sostanzialmente sulla medesima area. Nella bozza di progetto si dice che «l’intento è quello di creare un grande centro culturale, didattico e divulgativo dedicato al teatro ed allo spettacolo (musica, danza ecc.)». E che il modello di business è di associare «all’attività strettamente spettacolare la visita ai laboratori di produzione, il contatto con esempi di produzione musicale, la didattica». Per la Franciacorta questa sarebbe «un’occasione urbanistica straordinaria, per un luogo noto nel mondo per la qualità dei prodotti vinicoli ma dotato di un livello di accessibilità eccezionale». MA È PROPRIO il modello di business che lascia perplessi. Ed è proprio l’accessibilità che preoccupa gli ambientalisti, che temono l’aumento di traffico, non solo di quello pesante durante i lavori, in una terra che dal punto di vista ambientale ha già incassato duri colpi. Gli scettici circa la sostenibilità del modello economico fanno presente che un teatro di 6.400 posti sarebbe difficilissimo da riempire con la musica classica per cui è concepito (la Scala ha capienza un terzo, ed è a Milano) e troppo piccolo per pop e rock. Per quanto bravo nel marketing, chi gestirà il teatro avrà il suo daffare a portare spettatori, mantenendo i biglietti a prezzi tali da permettersi artisti di richiamo. Le stesse strutture ricettive - albergo e bar - connesse con la Concert Hall dipendono dal successo di un’attività teatrale dai presupposti che appaiono esili. Per questo è comprensibile il timore, a più livelli manifestato, che se dovesse fallire l’operazione centrata sulla cultura, potrebbero comparire investitori con altri obiettivi, come la residenza. Gli stessi sindaci della Franciacorta hanno avanzato perplessità, pur avendo in più di un caso accolto il progetto con qualche entusiasmo. «Mi pare fortemente fuori scala - commenta Tiziano Belotti di Rovato - Se avesse mille posti...». Belotti nota anche che va a spese di un’area classificata agricola, a fronte di molte altre dismesse. Il progetto prevede una struttura per lo show di due sale: la Concert Hall (6381 posti) adibita ad ospitare gli eventi classici, quali Opera, musica sinfonica e balletto, oltre che concerti pop e convention. E una sala “teatro” da 444 posti per spettacoli solistici, convegni e prosa. Vi saranno camerini, redazioni e uffici di produzione, accesso facilitato a Tir per il montaggio delle scenografie, biglietteria, bar, boutique, servizi igienici, guardaroba, foyer, ristorazione. La struttura accoglierà al suo interno anche una Fondazione lirico-sinfonica privata con uffici e sale prove. A fianco del teatro di tre livelli, un’area archeologica e un hotel a tre piani di 4.309 mq e 90 camere dedicato per lo più ad ospitare le compagnie per i periodi degli spettacoli e delle prove. TRA TEATRO e hotel saranno edificate strutture per 38.538 mq (su un’area di 52mila mq), a cui vanno aggiunti circa 23mila mq di parcheggi, potenziamento della rete viaria esistente, nuovi svincoli d’ingresso e uscita dall’autostrada, potenziamento della rete ciclopedonale, nuovi spazi verdi. Il progetto prevede una copertura degli edifici parzialmente piantumata e facciate con verde verticale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti