LO STUDIO

Covid, nelle acque reflue le previsioni sull'andamento dei contagi

Ha coinvolto anche Brescia lo studio dell'Istituto Mario Negri. Rispetto ai sistemi di sorveglianza esistenti è possibile anticipare di 7-14 giorni la curva epidemica
Uno studio dell'istituto Mario Negri anticipa le previsioni sull'andamento dei contagi
Uno studio dell'istituto Mario Negri anticipa le previsioni sull'andamento dei contagi
Uno studio dell'istituto Mario Negri anticipa le previsioni sull'andamento dei contagi
Uno studio dell'istituto Mario Negri anticipa le previsioni sull'andamento dei contagi

Da oggi è possibile anticipare di 7-14 giorni l’andamento della curva epidemica del virus Sars-Cov 2 rispetto ai sistemi di sorveglianza esistenti. Lo si deve a uno studio dell’Istituto Mario Negri in collaborazione con l’Università Statale di Milano, fatto seguendo un approccio innovativo chiamato epidemiologia delle acque reflue.

Lo studio ha coinvolto Brescia insieme ad altre 7 città lombarde (Bergamo, Brembate, Ranica, Cremona, Crema, Lodi e
Milano),  selezionate tra le aree più colpite dalla prima ondata di COVID-19 e si è basato su 107 campioni prelevati nei collettori di ingresso delle città  tra la fine di marzo e la metà di giugno 2020.

L’RNA virale è stato rilevato in 65 dei campioni analizzati, pari al 61%, una delle percentuali più alte di positività tra gli studi condotti in altri paesi europei ed extraeuropei nello stesso periodo. Le cariche virali più elevate, che riflettono un maggior numero di casi, sono state osservate a Brembate, Ranica e Lodi nei mesi di marzo e aprile 2020 e sono poi diminuite nei
mesi successivi, in concomitanza con le misure di lockdown.

A metà giugno 2020 i reflui urbani di tutte le città investigate sono risultati negativi a SARS-CoV-2, e il profilo della carica
virale è risultato comparabile con il numero di casi attivi registrato nella stessa area. «L’Istituto Mario Negri - spiega Ettore Zuccato, capo laboratorio dipartimento Ambiente e Salute del Mario Negri - ha sviluppato nel 2005 questa metodologia per stimare il consumo di sostanze quali droghe d’abuso, alcool e farmaci nella popolazione. L’anno scorso ci siamo subito adoperati per sviluppare una nuova applicazione legata all’analisi di virus nei reflui urbani». L’Università, dal canto suo, ricordano Sandro Binda ed Elena Pariani, docenti dell’Ateneo, «si occupa di sorveglianza virologica ambientale da oltre un decennio». La collaborazione tra i due gruppi ha portato alla messa a punto della metodologia, ora applicata a livello regionale.

L’attività proseguirà nell’ambito di una Rete Lombarda di sorveglianza epidemiologica dei reflui urbani, promossa da Regione Lombardia e della rete nazionale (SARI) promossa da ISS.

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