Protesta scenografica e ad oltranza ieri pomeriggio davanti alla Loggia per denunciare la mancanza di case per le persone che lavorano e, di contro, la grande disponibilità di alloggi per affitti brevi. Un tema che Bresciaoggi ha più volte approfondito e che ieri era alla base dell’azione realizzata davanti al portone della Loggia, dove è stata posizionata una tenda che è diventata la casa temporanea di «Hamid e Singh, due lavoratori che potrebbero pagare l’affitto ma da mesi dormono in strada perché non trovano casa – ha spiegato Umberto Gobbi per Diritti per Tutti –. Oggi Hamid e Singh si trasformano in due imprenditori a Brescia per turismo e chiedono una sistemazione per pernottare: chiediamo al Comune, così accogliente verso i turisti, di trovarla anche per loro. Finché non si sistema noi restiamo sulle nostre posizioni con determinazione».
L’azione non è direttamente contro il Comune, poiché «è nota la sensibilità dell’assessore ai servizi sociali, ma oggi nemmeno lui riesce a trovare una sistemazione per questi due lavoratori e questo è emblematico della gravità del problema» ha continuato Gobbi richiamando le parole della sindaca in campagna elettorale: «Castelletti ha promesso di recuperare tutti gli alloggi sfitti del servizio abitativo pubblico, che oggi sono circa 400, ma, dopo gli ormai 100 giorni di nuova amministrazione, non è stato recuperato un solo alloggio sfitto e non è nemmeno previsto alcun cronoprogramma per fare in modo che le promesse elettorali si trasformino in fatti concreti».
Hamid, nato in Marocco, e Singh, indiano, sono due lavoratori in Italia da anni, con contratti buoni in ditte di edilizia: entrambi possono pagare un affitto regolarmente, Hamid fino a 500 euro «senza problemi ma tutte le agenzie dove sono stato non hanno trovato nulla, forse perché non sono italiano». Così lui da 8 mesi vive sotto i ponti e con l’avvicinarsi dell’inverno non è più in condizione di continuare così.
La situazione non è nuova ma la sua urgenza si fa ogni giorno più grave: «All’ultimo bando Aler della scorsa primavera sono stati messi a disposizione 94 alloggi, su ben 1156 domande risultate idonee – ha aggiunto Alessandro Scattolo, del Collettivo gardesano autonomo – la politica deve intervenire e regolamentare il mercato dell’affitto e aumentare le disponibilità di case pubbliche».
Le risposte della Loggia
«Il tema della casa è prioritario per la nostra amministrazione, lo abbiamo detto in campagna elettorale e lo ribadiamo oggi. È tra l'altro contenuto nelle nostre linee programmatiche, ma è chiaro che non abbiamo la bacchetta magica, ci serve tempo per mettere in atto azioni efficaci e risolutive - ha poi ribadito la sindaca Laura Castelletti - . I nostri uffici si occupano dell'emergenza abitativa ogni giorno, perché i casi portati da Diritti per tutti non sono certo gli unici. Noi seguiamo delle regole precise, gli operatori del Comune vagliano ogni situazione con attenzione, rispettando i parametri volti a individuare e sostenere in via prioritaria chi vive maggiori criticità. Tra l'altro, l'assessore Fenaroli, che ha sempre mantenuto aperta un'interlocuzione con la realtà che fa riferimento a Umberto Gobbi, ha nei mesi scorsi prospettato alcune possibili soluzioni per questi due casi specifici, che però sono state ritenute non rispondenti alle esigenze dei singoli. È inutile puntare il dito sugli affitti brevi, perché sono attività legali che hanno diritto di esistere, anche se chiaramente condizionano l’andamento del mercato privato e il sommerso va controllato e sanzionato. Diritti per tutti dovrebbe rivolgersi a chi ha competenze dirette, alla Regione, che regola il diritto alla casa pubblica, o al Governo, invece che inasprire i toni con un'amministrazione che si è sempre dimostrata aperta al dialogo e alla collaborazione».
La soluzione
Poi ieri in serata la soluzione alla vicenda, con l’assessore Marco Fenaroli, fa sapere Diritti per tutti, che ha trovato un appartamento in co-housing di lavoratori dove avranno la loro stanza e cucina e bagni in comune.