in regione lombardia

Dimissioni Moratti: le reazioni degli ex "alleati" e opposizioni

di Giuseppe Spatola
Gelmini (Azione): «Coraggiosa» Rolfi (Lega): «Ora si torna al lavoro» Tironi (FI): «Al centro i cittadini» Girelli (Pd): «Futuro da decidere»
Letizia Moratti si è dimessa da assessore al Welfare di Regione Lombardia. Nella foto è con il presidente Attilio Fontana
Letizia Moratti si è dimessa da assessore al Welfare di Regione Lombardia. Nella foto è con il presidente Attilio Fontana
Letizia Moratti si è dimessa da assessore al Welfare di Regione Lombardia. Nella foto è con il presidente Attilio Fontana
Letizia Moratti si è dimessa da assessore al Welfare di Regione Lombardia. Nella foto è con il presidente Attilio Fontana

L’addio a Palazzo Lombardia di Letizia Moratti ha acceso il dibattito politico e rilanciato la corsa verso Lombardia 2023. Il caso Moratti divide a metà la politica bresciana tra chi chiede conto di cosa farà e quello che ha fatto.

Mariastella Gelmini (Azione): «Moratti, coerente e coraggiosa»

«La decisione di Letizia Moratti di dimettersi da vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia dimostra coerenza e coraggio - ha affermato Mariastella Gelmini, vicesegretario nazionale e portavoce di Azione -. Sul Covid Letizia Moratti ha perfettamente ragione: il Governo sta progressivamente smontando la linea basata su vaccini e green pass che finora è stata vincente, consentendo al Paese di riprendere a vivere e a crescere per sette trimestri consecutivi. Questo è particolarmente grave per una regione come la Lombardia, che alla pandemia ha pagato un prezzo altissimo. Per questo comprendo risulti intollerabile per chi, come lei, ha guidato con autorevolezza e prestigio la macchina della sanità lombarda durante il contrasto al Covid».

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Fabio Rolfi (Lega): «Con Bertolaso squadra più forte»

L’ex collega di giunta Fabio Rolfi ha invece rilanciato il lavoro della presidenza Fontana: «Il presidente Attilio Fontana non avrebbe potuto fare scelta migliore. Guido Bertolaso ha dimostrato sul campo di saper gestire in maniera eccellente sia le questioni ordinarie che le grandi emergenze, di avere una visione e una capacità organizzativa che saranno un valore aggiunto per il lavoro della giunta regionale. La realizzazione dell’hub vaccinale negli spazi della fiera di Brescia ne è stata prova inconfutabile. La squadra di governo della Regione Lombardia è ancora più forte e compatta. Gli interessi dei cittadini vengono sempre prima delle esigenze politiche dei singoli. Per questo ora abbiamo la responsabilità di accelerare per affrontare in modo adeguato le nuove sfide che attendono la Lombardia».

L'EDITORIALE: L'addio conviene (quasi) a tutti

Simona Tironi (Forza Italia): «Ha messo in chiaro la sua posizione»

Più diretta il vice presidente della commissione Sanità di Regione Lombardia, Simona Tironi: «Prendo atto della scelta di Letizia Moratti. Si tratta di una decisione che dopo mesi di rumors mette in chiaro la sua posizione. Non entro nel merito dei giudizi espressi sul governo né tantomeno sulla giunta regionale. Ci sarà tempo, sia per i commenti di merito e per quelli non meno rilevanti di metodo, non fosse altro per la scelta di criticare le azioni di un'amministrazione della quale Moratti ha fatto parte sino a oggi. Credo invece che quello che siamo chiamati a fare come maggioranza è di continuare a lavorare come abbiamo fatto sino qui con il massimo impegno, serietà e risultati concreti per i cittadini lombardi».

Gian Antonio Girelli (Pd): «Presa di distanza dalla sua stessa maggioranza»

L’affondo arriva invece per mano di Gian Antonio Girelli, ex consigliere regionale Pd oggi eletto alla Camera. «Le dimissioni della vicepresidente Moratti non si può certo dire che giungano inaspettate - ha detto Girelli -. Rappresentano un punto di particolare importanza sullo scenario regionale e non solo. Perché quanto si era manifestato fin dall’inizio della sua esperienza in Lombardia e cioè un certo “distacco” dal Presidente Fontana e dalla sua Giunta con idee spesso divergenti anche sulla riforma sanitaria, nonché un progressivo manifestarsi di disagio, è ora sfociato in una netta presa di distanza dall’operato della sua stessa maggioranza. E a colpire ancor di più sono le motivazioni che tendono da un lato a stigmatizzare una gestione regionale imbarazzante ed inadeguata sotto molti profili, dall’altro a difendere alcune sue scelte, alcune delle quali sollecitate anche dal PD, che auspica vengano portate a termine».

«Ora cosa farà Letizia Moratti? - si chiede Girelli -. La sua probabile candidatura non può lasciarci indifferenti, deve far riflettere su come mettere a punto e in fretta una proposta alternativa di qualità che sappia rispondere all’incapacità e inadeguatezza di chi governa la Lombardia. E deve portarci a farlo con chi, al di là di formule politiche, ci sta, a rimettere in sesto un sistema sanitario e sociosanitario, la rete dei trasporti, il recupero ambientale. Facendo uscire la Lombardia da una pericolosa involuzione. La scelta della Moratti infine certifica quanto da noi affermato da tempo sulla sanità, denunciato durante l’emergenza covid, rispetto la “non” riforma sanitaria. Auspico si possa partire da un momento di serio confronto con Letizia Moratti, non per prefigurare un immediato futuro, ma per comprendere fino in fondo le strade realisticamente perseguibili per dare risposte vere alle lombarde e ai lombardi!».

Viviana Beccalossi (Gruppo Misto): «Dimissioni Moratti e nomina Bertolaso, due ottime notizie»

La residente del gruppo Misto nel Consiglio regionale della Lombardia, è su posizioni diverse: «Le dimissioni di Letizia Moratti e la nomina come assessore al Welfare di Guido Bertolaso sono due ottime notizie - commenta Viviana Beccalossi -. Nel primo caso, finalmente viene fatta chiarezza su un quadro politico che, come denuncio da settimane, si era fatto imbarazzante. Inoltre, non sfugge a nessuno che proprio Bertolaso sia stato il vero protagonista della campagna vaccinale in Lombardia: un successo che porta la sua firma senza discussioni».

Di più. «Credo che le motivazioni con le quali Letizia Moratti giustifica la sua rottura - ha proseguito Beccalossi - siano al limite del pretestuoso, se è vero come è vero che ormai da mesi non avesse fatto mistero del suo desiderio, sia chiaro legittimo, di candidarsi alla presidenza della Regione. È evidente che non lo poteva fare continuando a picconare il presidente Fontana con cui sedeva in Giunta».

Barbara Mazzali (Fdi): «Percorso poco coerente di Moratti»

Taglia corto il capogruppo lombardo al Pirellone di Fdi, Barbara Mazzali: «Buona fortuna a Moratti, anche se avremmo preferito un percorso più coerente e soprattutto, nel lasciare l'incarico, privo dell'alibi di un pretestuoso contrasto con il governo».

Claudia Carzeri (Forza Italia) e Gabriele Barucco:(FI): «Con Bertolaso, sanità in ottime mani»

Stesso piglio per Claudia Carzeri, consigliere Fi, e il sottosegretario Gabriele Barucco: «Ora la sanità lombarda sarà certamente in ottime mani». •. Giu.S.

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