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Lamberti: «Così viene colpito anche lo sport»

Dal presidente di Gam Team e San Filippo spa una riflessione sul controllo dei consumi e sul sostegno alle attività fisiche. L'allarme: «Tra costi energetici e siccità, stanno chiudendo molte strutture natatorie. Servono aiuti»
Giorgio Lamberti  ha parlato delle problematiche legate agli impianti sportivi
Giorgio Lamberti ha parlato delle problematiche legate agli impianti sportivi
Giorgio Lamberti  ha parlato delle problematiche legate agli impianti sportivi
Giorgio Lamberti ha parlato delle problematiche legate agli impianti sportivi

«La siccità mette a rischio i record sportivi». Ne è certo Giorgio Lamberti, primo nuotatore italiano a vincere una medaglia d'oro in un campionato mondiale e presente nella «Hall of Fame» internazionale dal 2004, per cui l'acqua è un elemento imprescindibile. Così come lo è anche per tutti i giovani (e gli adulti) che negli impianti natatori trovano libertà d'espressione e possibilità di svolgere attività fisica. L'acqua è legata a doppio filo a Giorgio Lamberti, l'ex campione di stile libero che oggi gestisce impianti sportivi (è presidente di Gam Team e di San Filippo spa). E l'allarme siccità arriva forte anche nelle piscine e, in generale, in tutti gli impianti sportivi: «Sembra banale, ma nelle piscine, nelle palestre polivalenti e nei campi di calcio bisognerebbe partire dal controllo dei consumi dell'acqua nelle docce, le tecnologie applicabili all'impiantistica esistono già», ha spiegato durante la diretta di «Un tuffo nell'acqua».

Il rammarico è per le poche risorse destinate dal Pnrr al mondo degli impianti sportivi: «Si è persa una grande occasione, sono arrivati fondi pari solo ad un sesto del Pil generato dal mondo dello sport: mancano 6 miliardi di euro, che sarebbero potuti essere spesi per sostenere le strutture più energivore, come le piscine, anche applicando le tecnologie più moderne». Da qui, l'allarme: «Tra costi energetici e siccità, stanno chiudendo molte strutture natatorie, che vengono rette solo a macchia di leopardo dalle istituzioni, sia nella nostra provincia che in tutta Italia – ha evidenziato Lamberti -. I successi del nuoto italiano potrebbero venir meno se le cose non cambieranno».

L'ex campione ha anche parlato del ruolo sociale del nuoto e dello sport in generale, che promuove «la partecipazione e la socializzazione, è un'attività educativa ed inclusiva e l'acqua ha un valore aggiunto: imparare a nuotare significa sapersi salvare la vita, ma la politica italiana a tutti i livelli non se ne cura, nonostante viviamo in un Paese con oltre 7mila km di coste – ha rimarcato -. Negli anni Sessanta, morivano per annegamento 3 persone ogni 100.000 abitanti ogni anno, ora siamo arrivati a 0,5; purtroppo, però, tutto l'onere è stato demandato alle associazioni e ai volontari». Un sostegno delle istituzioni «sarebbe necessario anche in virtù degli effetti del lockdown, che ha bloccato lo sviluppo psicofisico di molti ragazzi. Il nostro settore conta circa 3mila impianti in Italia e circa 5 milioni di frequentatori, ma in Italia solo un terzo della popolazione fa sport, con conseguenze anche sulla salute». •. M. Vent 

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