Le donne di Sant’Eufemia si raccontano in un libro

La presentazione  del volume dal titolo «Un altro genere di storia»
La presentazione del volume dal titolo «Un altro genere di storia»
La presentazione  del volume dal titolo «Un altro genere di storia»
La presentazione del volume dal titolo «Un altro genere di storia»

Oltre 40 anni di esistenza del collettivo Donne di Sant’Eufemia riassunti in un libro. «Un altro genere di storia» è il titolo di un testo corale, accompagnato da illustrazioni, volantini, articoli di giornale. Un lavoro prezioso che è stato presentato lo scorso 27 maggio al bar della piazza di Caionvico, gestito da Gabriella Liberini che di quella storia ha fatto e fa parte. Non una presentazione tradizionale, ma un dialogo tra la quarantina di persone presenti per ricostruire insieme tanti anni di femminismo, «di politica circolare senza direttive, di politica della sorellanza che ci ha permesso di riconoscerci valore reciproco», come hanno dichiarato Ornella Adamoli, Fabiana Conti, Enrica Gheda, Luisa Longhi, Marlina Sandrini, Enza Zanoletti, le principali «madri» del testo. Con loro tante altre di generazioni diverse: da Antonietta Benedetti a Giuditta Serra, per citare solo due nomi di donne di età ed esperienze diverse ma unite, ancora, dalla voglia di affermare il valore personale e politico di ogni percorso femminista. Dal femminismo storico degli anni Settanti «abbiamo avuto un punto di partenza per andare avanti con il nostri cammino, le nostre conquiste, le nostre pratiche», ha ammesso la giovane Giuditta Serra, rimandando ai traguardi che sua madre e le sue maestre hanno raggiunto prima di lei. Traguardi raccontati nel libro scritto «per ricostruire ai nostri occhi la nostra storia, che è un segmento della storia del post ’68 – si legge nel capitolo dal titolo Un libro perché no? - perché ha un senso ricordare il lavoro fatto, tracciandone un bilancio. Abbiamo pensato che lasciare una traccia potesse essere utile alle nuove generazioni con le quali ci stiamo confrontando. Quasi una consegna di testimone, consapevoli di una ricchezza e di un patrimonio di idee ed esperienze in gran parte ancora attuali».•. Ir.Pa.

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