Stretta finale riguardo sul caso della morte di Omar Khalaf, il diciottenne di origine egiziana e residente a Lonato morto nella notte tra mercoledì e giovedì dopo una settimana di agonia in ospedale. Esclusa ormai del tutto la versione dell’incidente in monopattino in solitaria, la dinamica di quello che è successo in via Mancino è stata ricostruita, ora mancano solo l’esito dell’esame autoptico e gli ultimi interrogatori. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e omissione di soccorso, per ora senza indagati, disponendo l'autopsia sul corpo del giovane.
A metà settimana la Polizia stradale terminerà, molto probabilmente, le indagini. Il caso del giovane egiziano ha faticato a trovare una soluzione anche a causa di una cortina di silenzi, bugie e sotterfugi messi in atto per cercare di proteggere qualcuno; nel frattempo è emerso come le telecamere abbiano inquadrato una macchina rossa dalla quale il ragazzo è caduto riportando le gravi ferite, e gli investigatori sono alla ricerca di un marocchino di 40 anni. Lo stesso Omar, che quando è stato soccorso era lucido, portato in codice giallo in ospedale, aveva dichiarato ai sanitari di essere caduto da solo dal suo monopattino.
Ma i rilievi fatti immediatamente sul posto dalla Polizia stradale e le versioni si contraddicevano e le indagini hanno spinto a mettere da parte l’ipotesi che il ragazzo fosse caduto da solo. Per chiudere la vicenda mancano davvero pochi dettagli. Il ragazzo verrà probabilmente sepolto a Shibin El Kom a circa 60 chilometri a nord del Cairo, località da dove è originaria la famiglia.