la classifica

Qualità della vita: Brescia sale al 12° posto nazionale

di Giuseppe Spatola
La provincia migliora sensibilmente per la sezione Ambiente, ma c’è il crollo sulla sicurezza
Brescia dall'alto
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Brescia dall'alto

Una provincia generalmente ricca dove vivere bene ma nella quale, però, le difficoltà delle imprese iniziano a pesare e incidere anche sulla vita quotidiana dei cittadini. Una provincia nella quale, ancora, sono numerosi gli elementi di preoccupazione: dal numero troppo elevato di infortuni sul lavoro, alla pessima qualità dell'aria. Migliora comunque la qualità della vita a Brescia: dal 23° posto della 24esima edizione del Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia (dell’anno scorso), realizzato da ItaliaOggi con l’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, ora Brescia è risalita al 12esimo.

In testa alla graduatoria c'è Bolzano, grazie agli eccellenti piazzamenti conquistati in quasi tutti gli ambiti considerati. La provincia rappresenta anche la dinamica che contraddistingue le altre province del Nordest, il cui punteggio medio a livello dimensionale eccede il corrispondente punteggio medio nazionale. Stesso discorso ma all’opposto per Crotone, anche quest’anno ultima classificata, che identifica le province del Mezzogiorno con diverse criticità in molti degli aspetti relativi alla qualità della vita.

La provincia è nel gruppo di coda in sei dimensioni su nove (affari e lavoro; ambiente; istruzione e formazione; reddito e ricchezza; sicurezza sociale; tempo libero). Lo studio evidenzia una netta spaccatura tra Centro-Nord, da un lato, Sud e Isole, dall’altro: nessuna provincia meridionale o insulare, infatti, è nel gruppo delle 32 di testa. Quest’anno la qualità della vita in Italia è risultata buona o accettabile in 63 province su 107, in linea con gli ultimi due anni (erano 64 nel 2022; 63 nel 2021; 60 nel 2020, anno dell’emergenza pandemica). Si tratta per lo più di province dell’arco alpino, centrale e orientale, della pianura padana e dell’appennino tosco-emiliano, con ramificazioni verso Toscana, Umbria e Marche. Al contrario, le province del Sud e delle Isole compaiono quasi integralmente nei gruppi 3 e 4 dell’indagine, in cui la qualità della vita è scarsa.

L’indagine

L’indagine 2023 conferma una tendenza: la frattura tra il Centro-Nord, più performante e resiliente, e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una persistente vulnerabilità. Brescia in questo contesto scende al 25esimo posto dal 20esimo del 2022 nell’ambito affari e lavoro. Sale di una posizione, invece, nel comparto Ambiente passando al settimo posto nazionale dall’ottavo dello scorso anno. Ma il vero crollo per Brescia è la sezione della sicurezza che vede la provincia passare dal 59esimo posto 2022 all’85esimo di quest’anno (ultima in classifica è Milano). Parziale compensazione per la sezione «sicurezza sociale» dove Brescia è sesta nazionale dopo essersi piazzata al 22esimo posto lo scorso anno. Così come il 57esimo posto in sezione istruzione e formazione segna un leggero miglioramento (due posizioni) e la stabilità (63esima invece di 64esima) per sistema salute.

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