la sentenza

Rapporti sessuali con 12enne: condannato a sei anni blogger 42enne

di Mario Pari
Tutto sarebbe avvenuto sul letto di casa della ragazzina mentre i genitori si trovavano al lavoro. È stata la madre della giovane a scoprire foto e video sul cellulare della figlia
Il palazzo di Giustizia a Brescia
Il palazzo di Giustizia a Brescia
Il palazzo di Giustizia a Brescia
Il palazzo di Giustizia a Brescia

Violenza sessuale e produzione di materiale pedopornografico. Tutto, con una dodicenne. Per questo è stato condannato a sei anni di carcere un 42enne che vive nella Bassa bresciana, dove i fatti, ormai non più solo secondo la ricostruzione accusatoria, sarebbero avvenuti. Il processo è stato celebrato con rito abbreviato e quindi la pena di sei anni è quella a cui è arrivato il giudice dopo lo sconto di un terzo. L’accusa aveva chiesto una condanna a otto anni, il difensore, l’assoluzione.

L'incontro nato sui social, poi i rapporti ripresi con foto e video

Fatti gravissimi che iniziano con la conoscenza sui social. Lì s’incontrano il 42enne, un blogger, e la ragazzina, dodicenne all’epoca dei fatti. Una conoscenza che si fa sempre più intima fino ad arrivare agli incontri. Si vedono a casa della dodicenne, di pomeriggio, quando i genitori sono fuori al lavoro. E i rapporti completi sono nel letto dei genitori. Vanno avanti per diverso tempo con lui che scatta fotografie e registra video.

La madre scopre tutto sul cellulare della figlia

Tutto prosegue fino a quando la madre della ragazzina non scopre immagini dal contenuto inequivocabile sul cellulare della figlia. Le indagini coordinate dalla procura di Brescia e condotte dai carabinieri hanno portato alla richiesta, accolta, di una misura cautelare. L’emissione del provvedimento avviene molto velocemente e l’uomo è ancora ai domiciliari. In considerazione della richiesta d’assoluzione avanzata dalla difesa è legittimo ritenere che ci sarà un appello della sentenza di condanna a sei anni.

Il processo

In aula ieri era presente anche il padre della dodicenne. Un vicenda che conferma i rischi che possono derivare dall’utilizzo dei social, soprattutto per i più giovani. Inizialmente l’uomo avrebbe riferito un ’età diversa, minore, per poi dire quella vera. Da un punto di vista investigativo si è rivelato importante il materiale pedopornografico prodotto dal blogger. Il problema del consenso non si pone perchè la minore aveva 12 anni e quindi, anche prestandolo, il reato viene punito.

Una vicenda che è ferma al primo grado e che prevede altri due gradi di giudizio prima di diventare definitiva. Ma che è nel frattempo arrivata a una condanna per due reati gravissimi e a una pena certamente non bassa.

I rischi corrono sul web

Una situazione, quella emersa dalle indagini e arrivata alla condanna in cui ci si trova davanti a un reato che sarebbe stato commesso nell’abitazione della vittima mentre i genitori erano al lavoro. Un aspetto che non fa che rendere tutto più inquietante. E costringe a ripartire, a rivedere il concetto di sicurezza partendo da dove tutto è iniziato: i social. Con la fine che è arrivata grazie alla decisione della madre di controllare il cellulare della figlia e poi dei genitori di denunciare tutto ai carabinieri.

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