«Sono uscita dal cono d’ombra per poter seguire la mia strada»

di Vincenzo Spinoso
Debora Massari con la t-shirt dell’Oltrecultura Fest: è la quinta protagonista della nostra rassegna FOTO ONLY CREWA sinistra, Debora Massari con la sua squadra marketing; qui sopra, intervistata sul palco del Vita da Gian Paolo Laffranchi SERVIZIO FOTO ONLY CREW / Filippo  VeneziaLa madre di Debora Massari, Maria: seduta in prima fila, ha partecipato alla conversazione FOTO ONLY CREW/Venezia
Debora Massari con la t-shirt dell’Oltrecultura Fest: è la quinta protagonista della nostra rassegna FOTO ONLY CREWA sinistra, Debora Massari con la sua squadra marketing; qui sopra, intervistata sul palco del Vita da Gian Paolo Laffranchi SERVIZIO FOTO ONLY CREW / Filippo VeneziaLa madre di Debora Massari, Maria: seduta in prima fila, ha partecipato alla conversazione FOTO ONLY CREW/Venezia
Debora Massari con la t-shirt dell’Oltrecultura Fest: è la quinta protagonista della nostra rassegna FOTO ONLY CREWA sinistra, Debora Massari con la sua squadra marketing; qui sopra, intervistata sul palco del Vita da Gian Paolo Laffranchi SERVIZIO FOTO ONLY CREW / Filippo  VeneziaLa madre di Debora Massari, Maria: seduta in prima fila, ha partecipato alla conversazione FOTO ONLY CREW/Venezia
Debora Massari con la t-shirt dell’Oltrecultura Fest: è la quinta protagonista della nostra rassegna FOTO ONLY CREWA sinistra, Debora Massari con la sua squadra marketing; qui sopra, intervistata sul palco del Vita da Gian Paolo Laffranchi SERVIZIO FOTO ONLY CREW / Filippo VeneziaLa madre di Debora Massari, Maria: seduta in prima fila, ha partecipato alla conversazione FOTO ONLY CREW/Venezia

La quinta storia di Oltrecultura Fest intreccia volti di donne, caratteri forti e fondamenta di un brand bresciano tra i più noti al mondo. Debora Massari, nell’estate 2022, è stata inserita da Forbes nella classifica «Le 100 donne di maggior successo in Italia»; non certo per il semplice fatto che prosegue la linea di sangue del famoso Iginio. La sua storia di successo è fatta anche di traumi: «Il primo giorno in cui entrai in azienda, nel 2000, forte delle mie conoscenze, pensavo che avrei fatto la rivoluzione - ha confidato Debora, in dialogo con il giornalista di Bresciaoggi Gian Paolo Laffranchi -. Mi sono ritrovata con le scarpe antinfortunistica a fare il lavoro sporco, per conquistarmi la fiducia col tempo». Co-fondatrice di Iginio Massari Alta Pasticceria, una laurea in Scienze e tecnologie alimentari e un master in Biochimica: nonostante il solco della strada di Debora avesse un segno evidente, lei ha conseguito una formazione di tutto rispetto, per proseguire e innovare il lavoro del padre: «Da bambina non ero una grande sognatrice. Il ricordo più nitido della mia infanzia è l’odore di panettone sul vestito di mio padre, che non andava mai via - ha raccontato Debora -. A 17 anni ero indecisa se studiare Medicina. Poi, dal momento che papà era già famoso, mi sarebbe dispiaciuto disperdere il suo lavoro, quindi ho scelto un corso di studi più attinente al cibo». Dopo aver sviluppato il marchio, da una sua iniziativa sono nati l’e-shop e le piattaforme social del pasticcere; ma Debora non è l’unica donna sulla quale poggia il successo di Iginio: «Spesso ci si dimentica di chi ha accompagnato la crescita di un personaggio - ha spiegato Debora, indicando la madre presente in prima fila -. Mia mamma Maria, oltre ad aver sempre accudito i figli, stava in pasticceria, e dando a papà la possibilità di girare il mondo. Senza il suo fondamentale sostegno, lui non sarebbe mai diventato l'icona che è adesso». Ovvero un volto arcinoto, ma soprattutto un brand di lusso, dietro il quale c’è un lavoro di marketing: «È il mio campo - ha spiegato Debora -. Ho dovuto lottare con papà per introdurre alcune innovazioni, che sono importanti quanto le tradizioni. Per esempio, nel 2014 eravamo sommersi di telefonate di persone che volevano il panettone con consegna a domicilio. Papà insisteva: “Se lo vogliono, vengano a prenderselo in negozio!”. Ma, dopo un anno di trattative, sono riuscita a convincerlo. Con il brand Iginio Massari Alta Pasticceria abbiamo cercato di consacrare papà, una persona che ancora oggi, nonostante la fama, si alza alle 3 del mattino per controllare che tutto sia come piace a lui». Avere addosso la targa di «figlia di» non è stato facile: «A 7 anni ero la figlia della Pasticceria Veneto, poi sono diventata la figlia di Iginio. Non è facile vivere nel cono d’ombra di qualcuno: incontri resistenze umane che superano la competenze tecniche. Ho sempre cercato di distinguere le mie capacità dal nome che porto e, con tempo e lavoro, sono riuscita ad affrancarmi. Io voglio seguire la mia strada. Se un giorno verrò chiamata a prendere il testimone di mio padre non dirò di no, ma non per diventarne la brutta copia. Mi sono già esposta in televisione, divertendomi, e lo farei anche in altri ambiti, se ce ne fosse l’opportunità». A una donna di successo non si può che chiedere di pari opportunità: «Sono contro le quote rosa, penso che mettano in secondo piano il valore della persona - ha spiegato Debora -. Dal momento che la parità di genere, secondo alcuni studi, la raggiungeremo tra 300 anni, non ha senso inseguirla ad ogni costo: noi valutiamo prima di tutto il valore dei candidati, e se questi possano far parte di un gruppo emotivamente saldo». I 238mila follower tra Tiktok e Instagram testimoniano una vitalità social, fatta di dolci, ma anche sport e danza: «Cerco di postare cose che mi rispecchiano - ha spiegato Debora, appassionata di tennis: lo pratica e la prossima settimana assisterà ai quarti di finale del Roland Garros -. Mi fa piacere quando qualcuno mi rivela di essere stato ispirato allo sport dai miei post: l’attività fisica è fondamentale. Sui social mi hanno anche attaccato per l’aspetto fisico, sarei troppo magra: ma di dolci ne mangio, soprattutto sfoglia e frolla», ha confidato Debora con un sorriso.•.

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