Spaccate, una raffica di colpi «gemelli»

di Mario Pari

Dal Garda alla Franciacorta fino alla periferia e al centro di Brescia. Con modalità e orari che si ripetono e bottini che nella maggior parte dei casi s’aggirano su diverse decine di migliaia di euro. Il furto con la tecnica della spaccata non è certamente un fenomeno solo bresciano. Ma dall’inizio dell’anno sono stati almeno sei i colpi andati a segno e uno tentato. Delle indagini si occupano carabinieri e polizia di Stato. Un lavoro impegnativo in considerazione dello spessore criminale delle bande. Ma proprio il ripetersi delle modalità potrebbe indurre a ritenere che almeno in alcuni casi siano state le stesse persone a entrare in azione. Si tratta in ogni caso di ladri in grado di razziare un negozio nel giro di pochissimi minuti e di ripartire mentre arrivano le forze dell’ordine attivate dall’allarme. Una velocità d’azione che con ogni probabilità è da associare a sopralluoghi nei negozi scelti per la devastazione e per il furto. E a un’organizzazione fatta di furti d’auto da usare come ariete, di basi da cui partire, magari in altre province, e di magazzini in cui portare la refurtiva. In merito a quest’ultimo aspetto, viene in evidenza una situazione piuttosto eterogenea, dal momento che si va dalle biciclette di alto livello alle borse griffate a tablet e smartphone. Proprio le biciclette e relativi negozi nel Bresciano hanno però riscosso, purtroppo, un certo interesse da parte di chi agisce provocando danni che in alcuni casi equivalgono il bottino. Sono stati infatti due i colpi messi a segno e uno tentato dall’inizio dell’anno a oggi. In due casi sono finiti nel mirino della banda delle spaccate anche cellulari e tablet. In tutto ciò da un punto di vista investigativo si rivelano molto importanti le immagini delle telecamere dei sistemi di videosorveglianza anche se almeno una parte di tale rilevanza viene vanificata dal fatto che si tratta di auto rubate, abbandonate, solitamente, poco lontano da dove è stato messo a segno o tentato il furto. Ma evidentemente non ci sono solamente le telecamere dei sistemi di sicurezza per raccogliere informazioni sui ladri. Altrettanto rilevanti sono i rilievi degli investigatori scientifici, dal momento che poi possono essere inseriti nelle banche dati. Per contro è emerso senza ombra di dubbio che in buona parte dei casi la scelta del negozio è condizionata dalla presenza nei paraggi di vie di fuga. È successo per esempio con la prima auto ariete scagliata contro una saracinesca nel 2023. Una Skoda, rubata a Pavia, che ha sfondato, anche se non del tutto, quella di Mediaworld, in via Dalmazia a Brescia. Era il 26 gennaio e la banda entrò in azione poco dopo l’una di notte. Altri cellulari, insieme a tablet, hanno rappresentato il bottino della spaccata all’ Expert City di Palazzolo il 22 marzo. Colpo messo a segno quando non era ancora mezzanotte, usando una Toyota, rubata a Palazzolo, per iniziare a sfondare la serranda e ricorrendo poi a mazze e spranghe per squarciarla ed entrare. Le prime biciclette a essere rubate dopo una spaccata, nel 2023, sono state quelle dell’ Ebike Store, in viale Sant’Eufemia, a Brescia. Era il 2 aprile. Tre giorni dopo non andrà a segno il colpo alla Ciclofficina di Bedizzole. Il 10 aprile, nella notte tra Pasqua e Pasquetta, i ladri si spingono fino al centro di Brescia e in via Moretto va in frantumi una vetrina del negozio di abbigliamento griffato One-Off. Nuovo colpo in provincia a Manerbio, il 13 aprile, quando il furto viene compiuto ai danni di un negozio di profumi. Quindi, il 19 aprile, razzia e danni ingenti a Mata Bike a Manerba.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti