Il brutale omicidio, la fuga, l’arresto. Un’altra vittima, una storia purtroppo sempre uguale. È il dramma di Giulia Cecchettin, a pochi mesi dalla tragedia di Yana Malaiko, la ragazza di 23 anni uccisa a Castiglione dall’ex fidanzato Dumitru Stratan e ritrovata senza vita, dopo giorni di ricerche, in una strada di campagna ai confini con Lonato. Due famiglie e due padri distanti centinaia di chilometri, ma uniti dal dolore di un’immane disgrazia. «Prima di tutto porgo le mie più sincere condoglianze alla famiglia di Giulia: siamo in pochi a comprendere cosa si prova in momenti come questi – racconta Oleksandr Malaiko, il papà di Yana –. Ci vuole coraggio, ma anche tanta forza: capisco il dolore che sentono. Spero solo che l’assassino di mia figlia e l’assassino di Giulia paghino per quello che hanno fatto».
Oltre 100 femminicidi dall'inizio dell'anno
I dati In Italia già si contano più di 100 femminicidi dall’inizio dell’anno: «Ancora una volta è chiaro che non stiamo facendo abbastanza, che dobbiamo fare molto di più per vincere questa battaglia, questa guerra. Mi auguro che anche i parenti di Giulia trovino la forza di reagire e unirsi alle persone che combattono: con la nostra associazione siamo disponibili ad abbracciarli, a incontrarli, a dar loro una mano. Se avessero bisogno di me, sono pronto a partire subito: ovunque ce ne sia bisogno, li raggiungerò».
YANA come "You are not alone", l'associazione per il contrasto alla violenza
Dalla morte di Yana è nata l’omonima associazione, acronimo di You Are Not Alone, tu non sei sola: ente no-profit (presieduto dall’amico Francesco Porrello) per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, per il sostegno alle vittime di violenza e alle loro famiglie, per attività di sensibilizzazione. La stessa associazione chiederà di costituirsi parte civile al processo che vede come unico imputato Dumitru Stratan, l’ex fidanzato di Yana: il 21 novembre alle 13 è convocata l’udienza preliminare davanti al gip del Tribunale di Mantova, Chiara Comunale. Le indagini, coordinate dalla pm Lucia Lombardo, si sono chiuse la scorsa estate: Stratan è accusato di omicidio mediante percosse e soffocamento violento, aggravato dalla premeditazione e dall’aver commesso l’omicidio della persona con cui aveva avuto una relazione affettiva, oltre che di occultamento di cadavere.
«Domani a Mantova ci saremo tutti – continua Oleksandr Malaiko – e ringrazio di questo la fortissima squadra che ci assiste, l’avvocato Angelo Lino Murtas, il criminologo Gianni Spoletti e tutti gli amici, da Castiglione a Romano di Lombardia, che ci sono vicini e ci stanno dando una mano. Siamo pronti per il processo, sicuri che troveremo giustizia per mia figlia: il suo assassino si merita l’ergastolo». Yana il 16 novembre avrebbe compiuto 24 anni: una mesta cerimonia al cimitero di Romano, dove è stata sepolta. «Yana non morirà mai – conclude il padre – ma continua a vivere in noi, ogni giorno. Sulla lapide di mia figlia c’è scritto Nata libera, morta combattendo. Dobbiamo vivere lottando per il diritto delle nostre figlie di essere libere».