Alle «Vele» un segnale di vita I negozi intatti possono riaprire

di Valentino Rodolfi
Al complesso commerciale delle «Vele» potranno riaprire le attività non direttamente compromesse dall’incendio
Al complesso commerciale delle «Vele» potranno riaprire le attività non direttamente compromesse dall’incendio
Al complesso commerciale delle «Vele» potranno riaprire le attività non direttamente compromesse dall’incendio
Al complesso commerciale delle «Vele» potranno riaprire le attività non direttamente compromesse dall’incendio

Qualche buona notizia, ma non per tutti, dopo il disastro delle «Vele» di Desenzano: potranno riaprire nel fine settimana, se non già da oggi, tutte le attività commerciali e i servizi situati nella parte rimasta intatta del grande complesso alle porte della cittadina, dove martedì un furioso incendio ha devastato la parte sud, partendo dal tetto del negozio ex Obi sul quale erano in corso lavori di ristrutturazione. Questa mattina, avendo ricevuto l’«ok» dei Vigili del fuoco, il sindaco Guido Malinverno potrà revocare l’ordinanza che decretava la temporanea ma completa inagibilità dell’intero complesso, bloccato anche ieri agli ingressi da transenne e personale di sorveglianza, potendo dichiarare dunque agibili le parti non compromesse strutturalmente dagli effetti dell’infernale rogo. Dunque al piano terra potranno in teoria riprendere l’attività tutti gli esercizi situati nella parte nord, verso il viadotto e via Bezzecca, dal supermercato Lidl fino alla torretta del Magazzino della Firme e, nella galleria al piano superiore, quelle fra la tabaccheria e l’ingresso superiore dello stesso Magazzino. Nella zona sud, sempre in forza della nuova ordinanza che il sindaco di Desenzano firmerà questa mattina, il teorico via libera riguarderà gli ambulatori Benacus Lab e il negozio Trony. Ma perché solo teorico? «Perchè si tratta di aree e di locali che risultano strutturalmente sicuri - spiega Malinverno -, ma la riapertura ovviamente dipende anche dai gestori e dai titolari delle attività: dovranno ripulire gli spazi, verificare il funzionamento degli impianti, insomma in tre parole riapriranno quando saranno pronti. Ma lì di problemi strutturali, sentiti i Vigili del fuoco e sulla scorta degli ultimi sopralluoghi, non ne risultano. Contestualmente all’ordinanza - aggiunge il sindaco - daremo ai titolari delle attività a ciascuno le indicazioni del caso». Stesso discorso in positivo, dopo tanta devastazione, al capo opposto del complesso, verso la «Torre 5»: nessun problema strutturale per la Trony e per gli ambulatori medici Benacus Lab, in condizioni di agibilità, dove la pulizia dei locali e la funzionalità degli impianti sono al momento l’unico possibile ostacolo alla ripresa. Non ha avuto invece la stessa fortuna lo spazio occupato dai servizi sanitari dell’Asst Garda, lo sportello dei medici di base e il centro vaccini: qui i locali sono e resteranno inagibili fino a ristrutturazione. Sotto sequestro giudiziario resta invece tutta l’area centrata in pieno dal rogo, tra la «torre 5» e la zona dell’ex Obi, ridotta a uno scheletro annerito, che dovrà essere quasi sicuramente ricostruita: l’intera ala è ancora oggetto di accertamenti su cause ed eventuali responsabilità dell’incendio, oltre a essere visibilmente distrutta. «Mi consola solo poter dire - conclude il sindaco - che buona parte delle attività potrà riprendere, salvando lavoro e investimenti». •.

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