dopo l'incendio

Desenzano, incendio a "Le Vele": allarme rientrato, i danni superano i 10 milioni

di Silvia Avigo
Revocato l'ordine di finestre chiuse dopo le analisi dell'Arpa sull'aria. Irrecuperabile la struttura ex Obi: dovrà essere demolita e ricostruita
La colonna di fumo che si è alzata in aria martedì pomeriggio: ora l’aria è tornata respirabile
La colonna di fumo che si è alzata in aria martedì pomeriggio: ora l’aria è tornata respirabile
Le Vele in fiamme a Desenzano

Da una parte i residenti che hanno riaperto porte e finestre dopo il via libera del sindaco, che ha revocato l’ordinanza del dopo rogo, constatato che nell’aria non ci sono più inquinanti a livelli degni di attenzione. Dall’altra i Vigili del fuoco: per loro un’altra notte a presidiare l’area dell’emergenza. L’incendio del complesso commerciale Le Vele di Desenzano ieri ha iniziato a mostrare più chiaramente il vero bilancio dei danni. La prima stima parla di 10 milioni di euro di danni.

La conta dei danni dopo l'incendio a Le Vele

La stima di 10milioni di euro è un dato parziale che considera solo le strutture: non include le merci, i potenziali mancati introiti delle attività, ma anche gli investimenti andati letteralmente in fumo nel giro di poche ore. Come nel caso del primo piano, allagato a piano terra e con l’impianto elettrico compromesso, che a fine giugno sarebbe stato inaugurato con 3 nuovi ristoranti e che è molto compromesso. O anche della parte centrale (ex Obi), in fase di ristrutturazione e che avrebbe ospitato fra poche settimane il nuovo negozio Eurobrico: ora è addirittura a rischio crollo.

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Alcuni stabili dovranno essere abbattuti

Il vento che si è sollevato verso sera rischiava di riattivare le braci coperte dalla tettoia di metallo e per questo i vigili del fuoco sono stati costretti a presidiare il centro anche questa notte, contando sull’aiuto della pioggia per tenere a bada il rischio di ulteriori focolai. Gravissime anche le condizioni dei due piani della palazzina attaccata al tetto a doppia falda in legno, troppo instabili per essere recuperati: probabilmente andranno abbattuti e ricostruiti.

Le Vele in fiamme a Desenzano

A qualcuno è andata un po’ meglio: la torre a Sud, dove i vigili del fuoco hanno predisposto il presidio operativo, è intatta, come anche il Lidl, mentre la sede del negozio Trony e il poliambulatorio sanitario Benacus sono sostanzialmente intatti, ma per ora attendono l’agibilità ufficiale e nel frattempo hanno «dirottato» i clienti nelle altre sedi dei paesi vicini: a Mazzano per il negozio di elettronica, a Castiglione, Bedizzole e Salò per il Benacus. «Attendiamo solo il permesso di agibilità per riaprire: i nostri ambienti sono intatti - spiega infatti Andrea Candeloro, uno dei proprietari del Benacus -. Riapriremo a breve, nel frattempo garantiamo il servizio dirottando i nostri pazienti sui centri di Castiglione, Bedizzole e Salò».

Gli uffici dell'Asst del Garda

Altro discorso per gli uffici sanitari di Asst Garda, dove hanno sede lo sportello di scelta del medico di base, il servizio vaccini e altri. Qui è stato necessario disattivare l’intero impianto elettrico ma lo stabile è integro e si sono recuperati i farmaci speciali a temperatura controllata e ritirato lo stretto necessario dall’ambulatorio medico.

Il frammento di bombola esplosa ha colpito il muro di una palazzina di  via Nikolajewka,
Il frammento di bombola esplosa ha colpito il muro di una palazzina di via Nikolajewka,

Nel frattempo si stanno raccogliendo ancora alcuni frammenti di bombole esplose e schizzati anche nei giardini di privati: l’ultimo a casa di Marco Tirali in via Nikolajewka, a circa 500 metri dall’esplosione. Il pezzo di metallo è stato messo sotto sequestro e servirà a ricostruire l’esatta dinamica.•.

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