Colto da un malore alla guida, probabilmente un infarto, si è accasciato sul volante e si è schiantato a bassa velocità sull'aiuola spartitraffico alla sua destra, finendo contro alcuni paletti stradali, nella rotatoria di via Mantova a Desenzano all'imbocco del casello dell'autostrada A4: all'arrivo dei soccorsi era già in arresto cardiaco e per lui purtroppo non c'è stato niente da fare.
La morte all’improvviso di Gianfranco Rubini
È morto così Gianfranco Rubini, 62 anni, di Desenzano: tragico destino, ne avrebbe compiuti 63 proprio oggi, 21 novembre, il giorno dopo il malore. Si è sentito male ieri mattina ancora prima dell'alba, intorno alle 6, mentre era già al lavoro: era alla guida di un furgone dell'azienda SopranCiodue, specializzata in antincendio e sistemi di sicurezza, di cui era un dipendente di lungo corso. Gli automobilisti in transito verso la A4 hanno dato l'allarme al 112: è stato rianimato a lungo, ma senza successo, dagli operatori sanitari dell'automedica e di un'ambulanza di Soccorso azzurro, arrivata da Castiglione. Sul posto anche i Vigili del fuoco volontari di Desenzano e gli agenti della Polizia stradale del comando di via Dante, che si sono occupati dei rilievi: trattandosi di morte naturale, il caso è già stato archiviato e la salma già riconsegnata ai familiari.
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I funerali
Il funerale, affidato alle onoranze funebri Brighenti di Sirmione, verrà celebrato domani, 22 novembre, alle 15 nella chiesa di San Zeno a Desenzano, partendo dalle camere mortuarie del cimitero: dopo le esequie, il feretro del povero Gianfranco proseguirà per il tempo crematorio e verrà infine sepolto di fianco allo zio Eusebio Rubini, scomparso soltanto un mese fa.
Il cordoglio
Preciso e puntuale sul lavoro, era spesso in viaggio per il Nord Italia: si occupava di manutenzione di impianti antincendio, rifornimento e sostituzione di estintori. Gianfranco Rubini abitava nella zona di Capolaterra, il quartiere «alto» del centro storico di Desenzano. Lo si vedeva spesso nel tempo libero in piazza Garibaldi, a fare quattro chiacchiere al bar «Vaticano», dove lo ricordano con affetto in queste ore di lutto. Non era sposato e non aveva figli: lascia nel dolore i cugini Anna, Leonardo, Luigi, Rosalba e Ferdinando