La caccia ai cinghiali è sotto tiro incrociato

CInghiali in alto Garda: dall’emergenza ambientale alla polemica politica
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CInghiali in alto Garda: dall’emergenza ambientale alla polemica politica

Mentre i cinghiali proliferano nel parco alto Garda, è battaglia tra Ispra, Comunità Montana e Comprensorio di caccia C8 su tempistiche e modalità di contenimento. L’affondo è del presidente della Comunità montana, Davide Pace, al traino del rifiuto del comprensorio C8 di estendere l’attività venatoria di selezione per 12 mesi l’anno (eventualità resa possibile dalla normativa regionale in materia), ora in vigore solo dal 1 luglio al 31 gennaio. «Abbiamo chiesto di estendere i prelievi di cinghiale tutto l’anno solare a particolari classi di soggetti che sono ormai raccomandati anche da Ispra - spiega Pace - perché i maggiori danni alle colture avvengono dopo il disgelo: non si può quindi comprendere il rifiuto da parte di chi gestisce l’attività venatoria a livello locale, il Comprensorio C8, di ricorrere alla caccia in selezione. Non accettare accampando motivazioni che non trovano fondamento (bracconaggio, presenza turistisca…) è frutto di comportamento grave, irragionevole ed irresponsabile». Secondo Davide Pace non è accettabile porsi limiti quando si è in emergenza: «Sembra quasi non si voglia abbattere i cinghiali, addirittura adesso che finalmente la caccia in selezione può iniziare». Ispra autorizza la caccia in selezione ritenendo questo l’approccio gestionale da seguire per procedere il più celermente possibile ad un contenimento rilevante delle presenze mediante tecniche a basso impatto ambientale. «In questo modo tra l’altro si rimuove un numero minore di animali – chiosa Pace -: L’auspicio è che si possa arrivare a una soluzione urgente affinché i cinghiali possano essere contenuti in maniera più razionale». •. L.Sca.

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