Muore in ospedale dopo il tuffo Il lago inizia a mietere vittime

di Luciano Scarpetta
La spiaggia di Salò dove è avvenuto il bagno fatale: prima vittima dell’anno per un tuffo nel lago di Garda
La spiaggia di Salò dove è avvenuto il bagno fatale: prima vittima dell’anno per un tuffo nel lago di Garda
La spiaggia di Salò dove è avvenuto il bagno fatale: prima vittima dell’anno per un tuffo nel lago di Garda
La spiaggia di Salò dove è avvenuto il bagno fatale: prima vittima dell’anno per un tuffo nel lago di Garda

È deceduto nel corso della notte all’ospedale Civile di Brescia Federico Nardi, il 39enne di Napoli che venerdì pomeriggio si era sentito male facendo il bagno nel lago di Garda, a Salò. A nulla è valso il trattamento di circolazione extracorporea effettuato dai sanitari, considerato che l’uomo non aveva mai ripreso conoscenza dopo essere stato portato in superficie dai soccorritori. Il dramma si è consumato in pochi istanti intorno alle 17.30 sulla spiaggetta antistante il porto delle Sirene di Salò. Nardi era in compagnia di un amico che ha lanciato l’allarme dopo averlo visto in difficoltà e inabissarsi. Le urla hanno attirato l'attenzione di tre passanti che si sono tuffati per cercare il malcapitato scomparso in acqua. Con loro anche un militare della Guardia Costiera che ha prima dato l'allarme alla sala operativa per far intervenire l'unità Sar e il 118, e poi si è gettato in acqua anche lui. Il bagnante individuato sul fondale è stato portato in superficie dal militare della Guardia Costiera che lo ha trasportato sulla spiaggia iniziando le prime attività di rianimazione, manovre che hanno fatto riprendere il battito cardiaco e alimentare la speranza. Poi il successivo trasporto in elicottero al nosocomio di Brescia, ma nella notte ogni tentativo per salvargli la vita è risultato vano. Il decesso di Federico Nardi, causato da un malore durante il bagno nel lago è il primo della stagione. L’auspicio è che non si raggiungano i picchi del 2022 quando i recuperi effettuati dalla Guardia Costiera di Salò dopo annegamenti accidentali furono una quindicina sulle tre sponde del lago di Garda (oltre a cinque vittime di gesti estremi). «Le cause dei decessi – sottolineava il comandante Antonello Ragadale - sono da ricondursi per malore e successivo annegamento, dovuto spesso al fenomeno dell’idrocuzione, colpo apoplettico causato dallo sbalzo termico dell'immersione in acqua. Lo scorso anno, sulla sponda bresciana la prima vittima dello shock termico fu uno pakistano di 33 anni residente in Valtrompia, scomparso il 25 giugno di fronte a Desenzano: si era allontanato con un pedalò preso a nolo e non ha fatto più rientro. A Rivoltella il 17 luglio annegò un 41enne, Alessandro Redaelli: anche lui si era tuffato dal motoscafo ed è sparito sotto gli occhi della moglie e dei due figli. Poi le due vittime a Limone: il 19 luglio perse la vita Antonio Pala, sardo di 36 anni, da poco arrivato sul Garda a lavorare in un bar ristorante per la stagione. Si era tuffato da un pontile ed è annegato in pochi istanti. Qualche giorno dopo scomparve nelle profondità del lago Aran Chada il turista inglese di 52 anni annegato probabilmente a causa di un malore dopo il salvataggio del figlio in acqua che stava rischiando di annegare, anche lui per lo stesso motivo. Attenzione dunque: il caldo anticipato invoglia già ai primi tuffi, ma è necessario osservare la massima prudenza. •.

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