Piscine comunali «a fine vita» Per rifarle una corsa a ostacoli

di Alessandro Gatta
Per le piscine comunali di Desenzano un futuro incerto: sarebbe necessaria una radicale ristrutturazione
Per le piscine comunali di Desenzano un futuro incerto: sarebbe necessaria una radicale ristrutturazione
Per le piscine comunali di Desenzano un futuro incerto: sarebbe necessaria una radicale ristrutturazione
Per le piscine comunali di Desenzano un futuro incerto: sarebbe necessaria una radicale ristrutturazione

«Le piscine sono a fine vita, ma già da un bel po'. Adesso fino al 31 dicembre continuerà la gestione di Forus, poi vedremo. Non è un segreto che vogliamo rifarle, e le strade sono due: o il Comune fa da sé e poi prepara un bando per la gestione, oppure qualcuno presenta una proposta di partnership pubblico-privato e si fa carico dei lavori e poi della gestione. Tempo poche settimane e potremmo prendere una decisione». Lo dice il sindaco di Desenzano Guido Malinverno, su un tema caldo ormai da anni: le piscine comunali intitolate a Giacomo Signori e aperte dal lontano 1986. Il dibattito si è (ri)acceso anche negli ultimi mesi tra polemiche, malfunzionamenti, disagi. E dunque che si fa? Nel 2021 il Comune aveva incaricato Garda Uno di preparare uno studio di fattibilità tecnico-economica per un nuovo centro natatorio che prevedeva la demolizione di quello attuale. Il progetto, presentato lo scorso anno, prevede un investimento da 8,5 milioni di euro (ma i prezzi vanno ovviamente adeguati all'inflazione e ai rincari degli ultimi tempi) con nuove vasche omologate per gare internazionali, solarium, palestra e pure un centro di riabilitazione. Le nuove piscine sarebbero a servizio di un bacino d'utenza di circa 80 mila persone: per realizzarle ci vorrebbero almeno un paio d'anni. «Il progetto di Garda Uno - spiega Malinverno - ci è servito a fare le prime valutazioni, approfondire i costi, definire obiettivi e strategie. Ma la situazione è ovviamente complessa: che le rifaremo è sicuro, resta da capire come e con quali modalità, anche nei crismi delle regolarità amministrative e contabili. Ci stiamo lavorando e saranno gli uffici a dirci qual è la soluzione più sostenibile». Qualche mese fa il Comune, con una delibera, si era sbilanciato verso l'ipotesi di un project financing, che significa intervento dei privati a cui poi, dopo i lavori, sarebbe affidata anche la gestione degli impianti. Ma erano solo delle linee d'indirizzo, ad oggi la situazione è in stallo. «Su quel fronte stiamo ancora aspettando delle proposte - chiosa il sindaco Malinverno- perché non è che il Comune si sveglia la mattina e fa un bando senza che ci siano degli interessati. Entrambe le opzioni sono ancora valide: ma se dovessimo costruirla noi, come detto, potrebbero poi presentarsi altri problemi nella gestione dell’impianto».•.

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