ambiente e territorio

Tra Lonato e Bedizzole un immenso parco agrivoltaico con pannelli «sospesi»

di Roberto Darra
Avviato, con le prime obiezioni, l'iter per le autorizzazioni al progetto di una società privata. I due Comuni sono preoccupati per l'ipotesi di un mega elettrodotto
Un parco agrivoltaico: i pannelli sono posti a una certa altezza dal suolo per consentire anche  coltivazioni e pascoli
Un parco agrivoltaico: i pannelli sono posti a una certa altezza dal suolo per consentire anche coltivazioni e pascoli
Un parco agrivoltaico: i pannelli sono posti a una certa altezza dal suolo per consentire anche  coltivazioni e pascoli
Un parco agrivoltaico: i pannelli sono posti a una certa altezza dal suolo per consentire anche coltivazioni e pascoli

Dopo il polo logistico il basso Garda deve registrare un altro progetto in istruttoria. Si tratta di un impianto agrivoltaico che andrebbe a collocarsi nelle campagne di Lonato e Bedizzole. Siamo in località Cassetta tra la via Statale a Sud e la provinciale Sp 11 a Nord. Le due aree interessate all’intervento per complessivi 400 mila metri quadrati sono separate dalla Provinciale Sp 28 denominata via Monteroseo, praticamente a cavallo fra i due Comuni. La società proponente è la «Ine La Cassetta Srl».

Pannelli fotovoltaici "sospesi"

L’impianto avrebbe una potenza di 23,2 Megawatt, prodotti attraverso pannelli fotovoltaici collocati e «sospesi» sopra il suolo senza occuparlo, in modo che la terra sottostante possa essere coltivata. Ma già l’amministrazione comunale di Lonato nel corso di una videoconferenza tra i soggetti interessati ha espresso le proprie riserve, con un chiaro no al cavidotto lungo oltre 9 chilometri interrato per le vie di Lonato, che porterebbe l’energia prodotta nel sito dell’impianto agrivoltaico alla centrale elettrica Terna della Fornace dei Gorghi al confine con Castiglione.

La contrarietà all'elettrodotto

«Siamo contrari a questa soluzione di allaccio - commenta il vicesindaco Monica Zilioli - perché sventrerebbe il nostro centro storico. Basti pensare al percorso. Si parte dall’area agricola della Cassetta per proseguire verso la località Molini, viale Roma e entrare così nel centralissimo corso Garibaldi. Lo scavo scenderebbe poi lungo Borgo Clio fino a raggiungere via Marziale Cerutti. Da qui verso il centro commerciale Il Leone fino ad arrivare alla centrale di Fornace dei Gorghi. Anche se il progetto in base all’attuale normativa non costituisce consumo di suolo - conclude l’assessore Zilioli - è evidente che l’allaccio del cavidotto così lungo e in mezzo alle case, in zone molto trafficate non è accettabile e va rivisto».

Il dibattito politico

Il progetto agrivoltaico che in questi mesi sta attraversando la fase istruttoria è stato presentato ad agosto del 2022 , a febbraio è stata avviata la procedura, ma solo in queste settimane è diventato oggetto di dibattito tra le forze politiche. Da Regioni e Comune di Bedizzole sono state richieste integrazioni. Il Tavolo «Ambiente Garda» che raggruppa associazioni ambientaliste dichiara di non avere «nessuna obiezione al progetto, ma sconcerto per la miope scelta di sacrificare ancora terreno agricolo. Esistono aree dismesse e degradate che potrebbero ospitare il progetto così da concentrare le trasformazioni in queste aree già impermeabili e compromesse. Si potrebbe pensare ad una convenzione con le molteplici realtà produttive e commerciali presenti in zona Leone». •.

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