Naviga in acque agitate il progetto Homerus di vela autonoma per non vedenti ideato da Alessandro Gaoso. L’attività rischia infatti di subire un brusco stop: le nuvole si stanno addensando all’orizzonte in vista del 31 dicembre, termine di scadenza della concessione demaniale del piccolo porto situato nei pressi della veleria Filippini e della villa Bettoni a Bogliaco. Darsena all’interno della quale trovano ormeggio le quattro imbarcazioni e la lancia del sodalizio inclusivo ideato nel 1996. Natanti equipaggiati con gps acustici che cambiano sonorità quando lo scafo ha le mura a dritta o a sinistra consentendo agli ipovedenti di veleggiare in barca a vela in modalità autonoma. Boe sonore permettono poi durante la navigazione di impostare la rotta nella giusta direzione. L’attività a fine anno potrebbe cessare perché il sodalizio velico non ha in sostanza le risorse finanziarie per partecipare al nuovo bando indetto dall’Autorità di Bacino Laghi Garda e Idro. «Ho inviato una lettera alla sede di Salò – afferma Alessandro Gaoso – nella speranza possano essere rivalutate o modificate le procedure di assegnazione del porto: nell’informativa del bando di gara per il rinnovo della concessione si cita l’importo di 3.228 euro quale indennizzo che l’eventuale subentrante dovrà versare a favore di Homerus. Abbiamo scritto “eventuale subentrante” perché non è nostra intenzione accettare che il rinnovo della concessione venga gestito tramite gara per 2 semplici ragioni: la prima è che non abbiamo le risorse economiche per partecipare alla gara. La seconda ben più importante, è che non riteniamo giusto e corretto indire una gara commerciale per assegnare l’utilizzo di un porticciolo che è stato interamente recuperato e implementato allo stato attuale da Homerus. Quando ci è stato offerto 20 anni fa – continua Gaoso - il porticciolo era completamente insabbiato e le erbacce crescevano rigogliose sull’intera area, rendendolo di fatto inutilizzabile. Noi però abbiamo messo in campo tutte le nostre risorse, lo abbiamo dragato e scavato la base per oltre 2 metri di profondità, lo abbiamo dotato di prismi di cemento armato per fissare gli ancoraggi delle barche, abbiamo rinforzato tutti i muri laterali e allestito il verde all’entrata del porto, spendendo più di 50.000.000 di vecchie lire». Secondo Gaoso si dovrebbe trovare il modo per garantire ai velisti ciechi e ipovedenti di disporre di una base per la propria attività velica, e dare ad Homerus la possibilità di poter proseguire con il proprio progetto di inclusione. «Dovrebbe essere un vanto per il demanio italiano e per il lago di Garda, annoverare nel proprio patrimonio un porticciolo ad usa sociale unico al mondo, dedicato esclusivamente a ciechi e ipovedenti, gestito da un’associazione no-profit che lo gestisce a proprie spese. Non abbiamo mai ceduto alla tentazione di trarre guadagno dalla struttura, offrendolo gratuitamente al Circolo vela Gargnano in occasione di grandi eventi velici». •.