Gli sport nautici che si praticano al lago di Garda vivono un ottimo momento. Lo assicura Rodolfo Bergamaschi, presidente della quattordicesima Zona delle Federazione italiana vela, che comprende il Garda ma anche i laghi di Ledro, Idro, Caldonazzo, Caldaro, Molveno, Toblino e anche i laghi di Mantova.
A pieno ritmo: dall'IQFoil al kiteboard
«Le scuole vela di tutti i nostri circoli stanno lavorando a pieno ritmo: dopo la parentesi del Covid la richiesta è in costante crescita», sottolinea Bergamaschi. «Per quanto riguarda la pratica del windsurf il Garda è sempre molto apprezzato a livello internazionale, soprattutto nella parte settentrionale e ha uno zoccolo duro di praticanti. Nelle varie specialità del windsurf quella che sta crescendo maggiormente è l'IQFoil», aggiunge Bergamaschi, «la tavola volante, che è anche classe olimpica ed è molto apprezzata dai giovani. Assistiamo a un'autentica esplosione del wingsurfing, l'ultima nata tra le specialità nautiche, che usa la tavola e una vela simile a un'ala. Il successo del wing pare stia facendo un po' ombra al kiteboard, ma è l'effetto novità».
Lo stesso fenomeno era avvenuto quand'era iniziata l'era del kite. «C'era chi diceva finita l'epoca del windsurf, ma non è successo», sottolinea Bergamaschi. «Anzi, entrambe le specialità si sono evolute e sono presenti nelle classi olimpiche. La diversificazione non può che far bene al nostro movimento».
La storia del wingfoil
Il fenomeno emergente sul Garda quindi è il wingsurfing, anche nella versione volante, wingfoil. Il wing è un'ala a metà strada fra una vela da windsurf e una vela da deltaplano, gonfiabile, simile a quella che si usa con il kitesurf.
Il wingfoil è nato qualche anno fa alle Hawaii dove il foiling, in tutte le sue declinazioni - surf, sup, windsurf e kitesurf - è in forte espansione. A detta di chi lo pratica il wingfoil offre grande libertà di movimento e facilità di uscita e approdo su qualsiasi spiaggia.
«Quella del wingfoil è una vera esplosione», spiega Andrea Farina esperto velista veronese, che ha nel suo Palmares anche la Centomiglia e pratica il wingfoil. «Il wingfoil ora sta vivendo un autentico boom. Il windsurf classico è praticato maggiormente dagli sportivi avanti con gli anni, mentre quello con la tavola volante, l'iQFoil, ha grande presa sui giovani. La vela classica, con barche dislocanti è in leggera flessione, mentre sta crescendo quella con le barche volanti, foiling, molto adrenaliniche che affascinano i giovani».
Il vantaggio del wingsurfing è che si può uscire da qualsiasi spiaggia, come con il windsurf, in autonomia. È molto più complicato invece farlo da terra con il kite che è dotato di «vela aquilone», cavi e tavola.
I «corridoi di partenza»
Sul Garda ci sono solo due «corridoi» di partenza da terra, le spiagge di Navene e di Campione. L'alternativa è l'uscita al largo con imbarcazioni Lift dalle quali possono decollare i patiti del kite.
Sulla sponda veronese sono quattro tra Brenzone e Malcesine le scuole di kite che offrono il servizio. «Il problema è che sono calate le presenze dei turisti e non tanto una specialità o l'altra», spiega Alessandro Cappelletti del Kite center Garda lake di Navene. «Noi proponiamo kite, wing e windsurf. Mancano i tedeschi e il calo è intorno al 30 per cento. Il wing sta prendendo piede e credo che tra non molto si assesterà sui numeri del windsurf».
Sicurezza al centro
Luca Maraia del Centro Kite Marniga di Brenzone pone l'accento sulla sicurezza: «Chi si accosta al wing deve usare cautela. C'è chi si spinge al largo senza esperienza e poi se cala il vento non riesce a rientrare, specialmente se usa la tavola foil, con le appendici che consentono di navigare in volo. Il wing non ha i cavi come il kite, ma è più statico nelle andature e meno performante per le evoluzioni free style. Nella nostra scuola ci occupiamo sia di kite che di wing. Dopo questa prima fase di diffusione credo che il wing si stabilizzerà e sarà praticato soprattutto dagli agonisti, non solo per motivi tecnici, ma perché i costi dell'attrezzatura sono piuttosto alti».