IL CASO

Addio al maxi «Concert Hall»: il progetto cestinato all’unanimità anche dal Consiglio comunale

di Cinzia Reboni
Il piano approvato nel 2019 per una struttura da 6mila posti è stato revocato dopo le pressioni di comitati, Provincia e Regione

Doveva essere una delle Concert Hall più grandi al mondo. E invece il mega progetto di Erbusco – per un investimento stimato in 100 milioni di euro - si è via via arenato, fino a tramontare, anche sotto la spinta della protesta, che ne contestava le dimensioni eccessive per un territorio come quello della Franciacorta. Il Consiglio comunale ha votato la revoca della delibera consigliare del novembre 2019, con la quale la stessa maggioranza guidata dal sindaco Ilario Cavalleri aveva approvato - nonostante l'opposizione di comitati di cittadini e associazioni ambientaliste, che avevano raccolto 7 mila firme - l'atto di indirizzo per la realizzazione della Concert Hall.

Un progetto contrastato da più fronti 

Un'impresa ambiziosa e faraonica contrastata anche dalle forze politiche locali, dalla Provincia, con la mozione presentata a maggio 2021 dal consigliere Marco Apostoli, e dalla Regione, che aveva riscontrato un anno fa la «non coerenza della Concert Hall di Franciacorta con il Piano territoriale regionale d'area» e aveva invitato il sindaco di Erbusco e la società Moretti promotrice dell'intervento a «valutare una nuova collocazione scegliendo una delle aree di interesse sovracomunale individuate dal Ptra o avviando un’indagine territoriale, estesa anche ai Comuni inclusi nel piano della Franciacorta, verificando così la disponibilità di ulteriori aree degradate o dismesse dove realizzare la cittadella degli spettacoli».

Gli oppositori: "Ha vinto la ragione" 

«Ha vinto la ragione – commentano il Circolo Legambiente Franciacorta e il Comitato No Pf2 -, anche se i Comuni limitrofi, dimostrando molta ambiguità, non sono mai riusciti a pronunciare con chiarezza e ufficialità un loro parere».

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Il progetto 

Il progetto prevedeva la realizzazione di un mega teatro da 6.000 posti «ottenuto sbancando la collina di Villa Pedergnano prospicente il centro commerciale delle Porte Franche», ha sempre detto Legambiente. Un teatro tra i più grandi al mondo, «non certo necessario e utile per la Franciacorta che non ha bisogno di simili strutture abnormi, ma di una politica rispettosa che metta al centro dell'attenzione la salvaguardia di un territorio fragile e fin troppo maltrattato». Il complesso comprendeva anche un secondo teatro da 444 posti, un'accademia di musica e danza, sale di registrazione, bar e ristoranti, uno spazio museale, un hotel da 90 camere e parcheggi.

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Era stata fissata già la data del primo spettacolo: settembre 2023

Era stata fissata anche la data del primo spettacolo: settembre 2023 con la Sinfonia dei Mille di Mahler. L'area ipotizzata per la Concert Hall era già stata al centro sette anni fa del tentato ampliamento del centro commerciale Le Porte Franche, affossato con un referendum comunale che aveva ottenuto il 54% dei voti contrari. «Il sindaco di Erbusco si rammarica di non essere stato capito e sostenuto in questa sua impresa, soprattutto da Regione e Provincia – aggiungono i comitati -. In realtà, va preso atto che la Franciacorta nel suo insieme non ha voluto questa abnorme infrastruttura». 

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