LA MANIFESTAZIONE

L'arrivo dei paciclisti a Scampia, "per un mondo di pace e senza atomiche"

di Flavio Marcolini
Giunti a destinazione gli undici ciclisti franciacortini che domenica scorsa erano stati ricevuti dal presidente Mattarella nella sua residenza estiva di Castel Porziano
Arrivo a Scampia
Arrivo a Scampia
I ciclisti della pace

Sono giunti finalmente a Scampia gli undici paciclisti franciacortini che domenica scorsa erano stati ricevuti dal presidente Mattarella nella sua residenza estiva di Castel Porziano. Incoraggiati dalle affettuose parole del capo dello Stato, hanno portato nel sud della penisola il loro messaggio nonviolento “per un mondo senza atomiche".

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“Ieri siamo partiti presto perché c’era ancora un bel pezzo di strada da fare” dice Giulia Bonomelli, il consigliere comunale di Castegnato che guida la comitiva insieme a Francesco Foletti, presidente del Kaki Tree Project. “A Castel Volturno - racconta - il Centro Fernandes ha contribuito alla nostra impresa accogliendoci per il pranzo. Veniamo a conoscenza di una realtà incredibile; risposta straordinaria alla massiccia presenza di stranieri in questo territorio con lo spirito di padre Alex Zanotelli: “Gli altri siamo noi".

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L'arrivo a destinazione 

Alle 17 puntuali gli undici paciclisti sono arrivati a Scampia, dove ad attenderli “un'accoglienza che sa di amicizia, quella vera. Scampia sorprende sempre, è come un libro con la copertina un po' sgualcita, ma quando lo apri ci trovi storie incredibili e belle". In serata è salita in tutti una commozione concentrata: le vibrazioni del gong diffuse nel Giardino dei Cinque Continenti, al cospetto del kaki figlio di quello sopravvissuto al bombardamento atomico di Nagasaki, qui piantato lo scorso ottobre. “Un grazie sincero a tutte le associazioni presenti, splendido esempio di tenacia, resistenza e capacità di fare rete” sottolinea Giulia. “Ma il nostro viaggio - assicura la giovane - non finisce qui”.

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