È ancora sotto shock l’anziana di Rovato, che sabato scorso è stata aggredita da tre criminali nella sua casa in via del Campo, poco dopo il tramonto. Una vicenda che ha lasciato sgomenti i vicini e gli amici della vittima e del marito, malato di Alzheimer. L’intrusione dei tre uomini incappucciati è avvenuta dalla porta principale di casa, trovata aperta. Alla vista dei criminali, la 78enne ha dovuto affrontare quello che è stato un vero incubo a occhi aperti. Venti minuti di folle violenza verbale e fisica, che l’anziana donna ha dovuto subire senza quasi fiatare, con il timore nel cuore che potessero fare del male anche al marito che inerme (è invalido al 100 per cento), si trovava seduto su una poltrona nella stanza affianco al salotto, dove si è poi consumata l’aggressione.
Una violenza disumana
Non un furto degenerato in violenza, ma una rapina in piena regola: la banda ha infatti da subito fatto richiesta di denaro in contanti, di cui la coppia però era sprovvista: non c’erano soldi in casa. Per tutta risposta prima è stata minacciata, spintonata più volte e infine malmenata, per poi essere avvolta in un tappetto per immobilizzarla e avere tutto il tempo di fuggire prima che la donna potesse riuscire a svincolarsi e dare l’allarme. Dopo essere rimasta diverso tempo in stato confusionale, irrigidita a terra nel tappeto, l’anziana ha finalmente trovato la forza di reagire e divincolarsi dalla costrizione: la prima chiamata è stata fatta ad un parente, che ha poi allertato i carabinieri di Rovato che si sono diretti sul posto. La 78enne è stata infine trasportata all’ospedale per ricevere le dovute cure: il risultato dell’aggressione sono stati trenta giorni di prognosi e una spalla lussata. Ma la ferita che più preoccupa è quella che lascerà il segno nella mente e nel cuore: un’esperienza orribile che non sarà facile superare, se non grazie alle cure amorevoli della famiglia. Sul caso, avvolto nel massimo riserbo e su cui stanno ancora indagando i carabinieri, restano alcuni aspetti anomali. Tra tutti, il fatto che i tre criminali non hanno svuotato i cassetti nella loro ricerca di denaro, gioielli o monili. Restano i segni di una violenza insensata, che fa paura a ripensarci.