Si incendia il bottonificio Il rogo è partito dal tetto

di Giancarlo Chiari
L’altissima nube di fumo nero visibile da grande distanza: allo stabilimento Mt si era appena incendiato il tettoSul posto  anche i carabinieri per  la sicurezza dell’area circostanteLa vicinanza della caserma ha permesso il rapido arrivo dei Vigili del fuoco
L’altissima nube di fumo nero visibile da grande distanza: allo stabilimento Mt si era appena incendiato il tettoSul posto anche i carabinieri per la sicurezza dell’area circostanteLa vicinanza della caserma ha permesso il rapido arrivo dei Vigili del fuoco
L’altissima nube di fumo nero visibile da grande distanza: allo stabilimento Mt si era appena incendiato il tettoSul posto  anche i carabinieri per  la sicurezza dell’area circostanteLa vicinanza della caserma ha permesso il rapido arrivo dei Vigili del fuoco
L’altissima nube di fumo nero visibile da grande distanza: allo stabilimento Mt si era appena incendiato il tettoSul posto anche i carabinieri per la sicurezza dell’area circostanteLa vicinanza della caserma ha permesso il rapido arrivo dei Vigili del fuoco

Scoppiato alle 16,28 di ieri, l’incendio della Mt Fashion Factory nell’area industriale di via Golgi a ridosso dell’isola ecologica di Palazzolo, è stato domato poco prima delle 19, consentendo a Vigili del fuoco, carabinieri e tecnici dell’azienda di famiglia (un bottonificio), che dà lavoro a 11 dipendenti, di avviare le indagini e valutare i danni del rogo partito dal tetto, ricoperto di pannelli fotovoltaici. La vicinanza della caserma dei Vigili del fuoco volontari, della Croce rossa e del centro di protezione civile di Palazzolo ha favorito la rapidità dell’intervento. Ma l’incendio, sulle cui cause sono in corso indagini e che sembra partito dal tetto, ha comunque devastato le due campate, su circa duemila metri. Attorno alla fabbrica, l’arrivo dei carabinieri di Palazzolo e di Chiari insieme alla Polizia locale di Palazzolo e Erbusco, ha permesso di mettere in sicurezza la zona e gestire il traffico, particolarmente intenso nel fine settimana su viale Europa. Non ci sono vittime e la situazione è tornata presto sotto controllo, nonostante la densa colonna di fumo nero facesse temere un disastro ben peggiore. Il titolare e il figlio, confermando che non ci sono stati danni alle persone, hanno riferito di aver dato l’allarme non appena si sono resi conto dell’incendio che si era sviluppato sul tetto. Difficile la stima dei danni a macchine, merci e prodotti, investiti anche dall’acqua delle manichette che pioveva dal tetto dell’intero fabbricato. Autobotti, autoscale e mezzi dei Vigili del fuoco sono riusciti ad avere ragione delle fiamme partite non dall’esterno e non dall’interno di un fabbricato. L’inconsueto incendio che ha distrutto la fonte di energia pulita adottata dall’azienda, ha spaventato l’imprenditore che ha avviato da poco l’attività nel capannone, a poca distanza: «Le fiamme sembrava non si spegnessero mai», ha commentato indicando le gronde del tetto deformate. «Vedendo i pannelli che bruciavano ho avuto un po’ paura», ammette. Spente le fiamme, sono rimasti i lucernari anneriti che hanno resistito al fuoco, e appurato da una ricostruzione più approfondita della dinamica. Il fatto che la copertura in cemento abbia resistito fa però dubitare che le fiamme siano state innescate dai panelli, per cui diventa molto importate il risultato delle verifiche dei Vigili del fuoco. E il lavoro? «Ripartirà il prima possibile». •.

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