Tornano a Calino i dipinti rubati dalla parrocchiale

La cerimonia ufficiale  ieri a Torino per la riconsegna dei dipinti ritrovati
La cerimonia ufficiale ieri a Torino per la riconsegna dei dipinti ritrovati
La cerimonia ufficiale  ieri a Torino per la riconsegna dei dipinti ritrovati
La cerimonia ufficiale ieri a Torino per la riconsegna dei dipinti ritrovati

Emozione e gratitudine: questi i sentimenti che hanno contraddistinto ieri a Torino la cerimonia di riconsegna, dopo 31 anni dal trafugamento dalla chiesa di Calino di Cazzago, di due preziosi dipinti risalenti al XV secolo. «È stata una bellissima e importante cerimonia - riferiscono il parroco di Calino don Mario Cotelli, e il sindaco di Cazzago Fabrizio Scuri -. Erano presenti il comandante dei carabinieri di Torino, altri ufficiali dell’Arma e il vescovo ausiliare di Torino monsignor Alessandro Giraudo -. Personalmente – aggiunge don Mario - sono felice di questo ritrovamento perché è stato restituito un bene che è di tutti, frutto della fede di chi ci ha preceduto e strumento per far crescere la fede stessa. La nostra comunità partecipa a questa gioia». Il sindaco Fabrizio Scuri commenta così: «Un grazie di cuore va ai Carabinieri che hanno consentito dopo 31 anni di recuperare queste importanti tele». Complessivamente ben diciassette dipinti e due sculture sono stati recuperati in qusta operazione dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Torino nel corso dell’indagine «Pro Ecclesia». Le opere e le modalità del loro rinvenimento sono state illustrate proprio nell’occasione di ieri in una conferenza stampa pubblica. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino, era iniziata nell’ottobre del 2021 con il rinvenimento, su una piattaforma online specializzata nella vendita di beni antiquariali, di quattro dipinti rubati il 3 agosto del 1983 dalla chiesa di San Bortolo di Rovigo. Si trattava di quattro opere pittoriche del XVII secolo attribuite al maestro veneto Giovanni Battista Cromer , raffiguranti i santi Ambrogio, Benedetto, Agostino e Gregorio Magno, in vendita a prezzi compresi tra 3 mila e 5 mila euro. La ricostruzione della filiera possessoria di quei dipinti ha condotto i carabinieri a individuare, nel torinese, un deposito di proprietà di un collezionista ormai deceduto che, nel corso di molti anni, aveva acquistato e poi rivenduto numerose altre opere illecite. L’analisi della documentazione rinvenuta nel magazzino ha permesso di sviluppare ulteriori indagini e scoprire altri beni rubati tra il 1980 e il 1990 alle parrocchie, fra cui quella di Calino. •. F.Sco.

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