Villa Mazzotti, il radicale lifting rafforza la vocazione sociale

di Massimiliano Magli
La sistemazione dell’ex Casa dei giardinieri è un altro tassello  della valorizzazione di Villa Mazzotti
La sistemazione dell’ex Casa dei giardinieri è un altro tassello della valorizzazione di Villa Mazzotti
La sistemazione dell’ex Casa dei giardinieri è un altro tassello  della valorizzazione di Villa Mazzotti
La sistemazione dell’ex Casa dei giardinieri è un altro tassello della valorizzazione di Villa Mazzotti

Annunciato, progettato e concluso: la casa degli alpini di Chiari ha un «cappello» tutto nuovo da alcuni giorni. Si sono infatti conclusi i lavori per il restauro dell'intera copertura della sede in cui negli ultimi anni fanno associazione le penne nere. Il lavoro, piuttosto complesso, ha riguardato la ex Casa dei giardinieri di Villa Mazzotti, un tesoro architettonico che il conte Franco Mazzotti aveva destinato all'abitazione di chi riteneva praticamente di famiglia. I giardinieri infatti avevano in carico la gestione di tutto il parco, all'epoca rigorosamente all'italiana; a fianco della casa è posto un vecchissimo acquedotto che dava la pressione a tutto l'antico e avveniristico impianto che ancora oggi è presente nel parco. Un impianto che tuttavia non è stato ancora possibile recuperare e rendere funzionante. Sull'edificio si è proceduto con lo smantellamento di tutta la vecchia copertura in amianto, bonificando l'intera struttura e inviando a regolare smaltimento le caratteristiche tegole piatte. Il sindaco Massimo Vizzardi, a suo tempo, di concerto con il dirigente comunale Aldo Maifreni, aveva però chiesto un recupero attento alla caratteristiche dell’immobile; sono state realizzate nuovamente tegole piatte con la stessa bicromia pre-esistente. Un intervento concordato con il ministero dei Beni culturali e che a giudicare dal risultato è riuscito davvero bene. Il tetto è a falde con struttura di legno, sulla quale appoggia un manto di copertura finalmente innocuo dal punto di vista chimico. Le nuove tegole infatti sono in fibra di cemento bio compatibili, del tutto analoghe a quelle originali che però erano cancerogene. Le dimensioni e il cromatismo sono stati concordati con gli uffici del Ministero. Con i lavori si è proceduto anche alla sostituzione di tutti gli elementi lignei a contatto diretto con i manufatti in amianto, per una bonifica completa, e si proceduto alla decontaminazione e sanificazione delle aree. Alfredo Facchetti è presidente della sezione Alpini: «Hanno fatto un lavoro egregio e vogliamo ringraziare l'Amministrazione per questo. È stata rifatta anche la canna fumaria con doppia camera in acciaio e scatolato di sicurezza sul tetto. Anche questo sul fronte sicurezza era importante». L'intervento ha richiesto un investimento di 105 mila euro interamente finanziato a fondo perduto, da Regione Lombardia. L'edificio, posto a nord-ovest, su via Vittorio Veneto, è dunque tornato pienamente disponibile per le «penne nere» di Chiari. Si aggiunge così un'altra importante tessera nel complesso di interventi dedicati alla Villa, che nel frattempo è diventata anche a misura di disabili e carrozzine. La sezione alpini conta oggi 109 iscritti oltre a tanti simpatizzanti. È arrivata in questa sede ai primi del Duemila quando gli alpini recuperarono da soli la struttura allora diroccata. Ora l'impegno è quello di recuperare il verde intorno dopo gli inevitabili disagi di cantiere. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti