IL CASO

Esine, mazzette per saltare le liste d'attesa: chiuse le indagini a carico del primario

Concussione, peculato e truffa ai danni dello Stato i reati contestati a Mazzoli, per un totale di 47 episodi
L’ospedale di Esine  dove il medico camuno, arrestato lunedì dai carabinieri della compagnia di Breno, dirigeva il reparto di Oculistica
L’ospedale di Esine dove il medico camuno, arrestato lunedì dai carabinieri della compagnia di Breno, dirigeva il reparto di Oculistica
L’ospedale di Esine  dove il medico camuno, arrestato lunedì dai carabinieri della compagnia di Breno, dirigeva il reparto di Oculistica
L’ospedale di Esine dove il medico camuno, arrestato lunedì dai carabinieri della compagnia di Breno, dirigeva il reparto di Oculistica

La Procura di Brescia ha chiuso le indagini a carico di Giovanni Mazzoli, ex primario di Oculistica dell'ospedale di Esine, arrestato lo scorso 19 giugno con l'accusa di avere indotto gran parte dei suoi pazienti, che dovevano essere sottoposti ad interventi chirurgici alla cataratta, a consegnare somme di denaro non dovute in cambio del loro inserimento nelle liste delle operazioni eludendo i lunghi tempi di attesa.

Le perquisizioni dei Carabinieri di Breno dopo l'arresto hanno portato a rinvenire nella disponibilità di Mazzoli circa 340mila euro in contanti, oltre a quadri, orologi, gioielli e vini pregiati. Un tenore di vita che secondo gli inquirenti non corrisponderebbe a quanto dichiarato dal medico.

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Secondo la Procura l'ex primario avrebbe applicato lo stesso modus operandi in ben 47 diversi episodi. A Mazzoli, che durante l'interrogatorio di garanzia successivo all'arresto si è avvalso della facoltà di non rispondere, sono contestati i reati di concussione, peculato e truffa ai danni dello Stato. 

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