Lo sci va in quarta e guarda al futuro

di D.BEN.
Uno scorcio del comprensorio di Montecampione
Uno scorcio del comprensorio di Montecampione
Uno scorcio del comprensorio di Montecampione
Uno scorcio del comprensorio di Montecampione

La stagione invernale sta regalando soddisfazioni anche a Montecampione: giornate serene, neve e piste tirate a lucido; ottimi afflussi di appassionati nei fine settimana e frequentatori soddisfatti. A parte qualche prevedibile eccezione per via di alcune chiusure feriali degli impianti. Le presenze in crescita sono nuova linfa per Ski area, e nuove risorse sono arrivate anche dal Comune di Artogne, che si è deciso a girare alla società di Stefano Iorio gli 80mila euro destinati dalla Comunità montana a sostenere gli investimenti nei comprensori sciistici. Un sostegno che si ripete da anni, e che stavolta per Msa utilizzerà per far fronte ad alcuni inconvenienti legati al mancato avvio della seggiovia Le Baite che alimenta le piste del Plan. La sua revisione generale avrebbe dovuto essere effettuata in tempo per la stagione invernale, ma così non è stato. Così, oggi chi arriva ai piazzali alti di quota 1.800 si troverebbe costretto a farsi una scarpinata fino al complesso residenziale Le Baite per poter iniziare la sua sciata. Problema aggirato con l’organizzazione di un servizio di bus navetta. TRENTAMILA degli ottantamila euro saranno destinati appunto al ripristino dell’impianto a fine, mentre il resto andrà a finanziare le opere di revisione, che si concluderanno in primavera. La somma messa a disposizione dall’ente comprensoriale era stata deliberata fin dai primi di giugno del 2019, ma l’amministrazione comunale di Artogne ha provveduto alla partita di giro solamente a fine dicembre perché si voleva avere la certezza che il contributo andasse a buon fine, vale a dire che fosse destinato a nuovi investimenti e a garantire il miglioramento di quelli che sono stati definiti «fattori di competitività economica e elementi di traino del comprensorio sciistico». Si voleva in sintesi evitare che i fondi provenienti dalla Comunità montana della Valcamonica andassero a coprire spese pregresse invece che nuovi investimenti. •

Suggerimenti