Non solo neve, la «Sit» rilancia su più fronti

di Lino Febbrari
Uno scorcio invernale di cima Le Sorti interessata dal nuovo progetto Sit
Uno scorcio invernale di cima Le Sorti interessata dal nuovo progetto Sit
Uno scorcio invernale di cima Le Sorti interessata dal nuovo progetto Sit
Uno scorcio invernale di cima Le Sorti interessata dal nuovo progetto Sit

Dopo il «rosso» provocato dalla pandemia (meno 3,8 milioni nel 2021), è tornato il segno nero per 4milioni e 469mila euro (anche se il risultato positivo è «dopato» dai circa 3 milioni di ristori post Covid). Poi un fatturato che seppur di soli 192 euro ha sfondato la soglia dei 15 milioni e tre progetti (più altri due portati avanti da «concorrenti» e seguiti con grande interesse). In sintesi, sono questi i dati più significativi offerti agli azionisti dal presidente Mario Bezzi durante l’assemblea della Sit di Pontedilegno. Il bilancio chiuso al 31 ottobre del 2022 è stato approvato all’unanimità dai soci pubblici e privati riuniti nel palasport di viale Venezia: complessivamente rappresentavano il 70% del capitale sociale. «E il meglio deve ancora venire»: così ha chiuso il suo monologo il numero uno della società impiantistica. Nel suo lungo e dettagliato intervento, Bezzi ha ricordato che quest’anno festeggia i vent’anni alla guida della realtà imprenditoriale e, illustrando i piani per l’immediato futuro, non ha mancato di evidenziare le difficoltà incontrate per l’edificazione del milionario centro termale, imputando i pesanti ritardi (l’apertura era fissata per la fine di quest’anno, ma se ne parlerà nella primavera del 2025) prima alla pandemia e poi all’esagerato aumento delle materie prime. «Sarà necessario implementare le risorse previste - ha puntualizzato -, abbiamo ulteriori possibilità di indebitamento, ma chiediamo un aiuto economico anche al Comune (che ha già dirottato un paio di milioni dei fondi ex Odi) e agli enti comprensoriali (in prima fila c’era il presidente Alessandro Bonomelli che è poi intervenuto) per riuscire a completare questo progetto». Bezzi ha poi annunciato che l’ampliamento del demanio sciabile nella zona del Tonale Occidentale (una sessantina di milioni tra seggiovie, nuove piste, innevamento artificiale, rifugi e perfino un piccolo museo per raccontare la Grande guerra nei luoghi in cui si è combattuta) sarà progettato da un archistar mondiale, la giapponese Kazuyo Sejima, vincitrice del premio Pritzker (il Nobel per l’architettura), che col suo studio milanese ha tra l’altro creato il campus della Bocconi, e che pure il progetto esecutivo del Polo iconico e della fattoria degli animali in Val Sozzine (una vetrina dei prodotti camuni affacciata sulle piste) sarà scelto tra quelli che verranno presentati nei prossimi mesi da studi di architettura di tutta Europa. «Oltre a promuovere qui i nostri prodotti - ha aggiunto Bezzi - andremo a sostenere gli allevatori e gli agricoltori. Ci auguriamo così di creare ricchezza che andrà a beneficio degli stessi produttori perché la Sit non effettuerà alcun ricarico sui prodotti in vendita o nelle altre attività didattiche e commerciali previste nel Polo, che completerà l’area attrezzata dalla Val Sozzine». Dicevamo che la società dalignese guarda con favore agli sviluppi in corso negli altri demani sciabili della valle...«Siamo innanzitutto rammaricati per la complicata situazione di Montecampione che speriamo si risolva al più presto - ha osservato Bezzi -. Consideriamo Montecampione, Borno e Aprica-Corteno Golgi e ovviamente Pontedilegno-Tonale, come il sistema sci unico della Valcamonica. Per cui siamo forti sostenitori di tutte le altre realtà camune, non dobbiamo avere paura della loro concorrenza. Più persone imparano a sciare, più utenti frequenteranno anche i nostri impianti. I dati ci raccontano che mediamente un appassionato scia 11,6 giorni all’anno, perciò è importante che ci siano tante stazioni capaci di avvicinare tante persone a questa pratica. Poi ce ne sarà per tutti».•.

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