Per chi non lo conoscesse, questo splendido angolo dell'Eridio settentrionale dà un'idea di come si dovesse presentare anche il territorio di Ponte Caffaro prima delle antiche bonifiche: una grande palude brulicante di vita. Parliamo del biotopo di Bondone, sulla sponda trentina del lago: bellissimo ma, nonostante gli sforzi conservazionistici, sofferente per gli effetti a cascata del cambiamento climatico.
In sintesi, il forte abbassamento dei livelli dell'acqua del mese di agosto ha messo in pericolo l'area protetta. Un mezzo disastro di cui dovrà rispondere la Provincia autonoma di Trento coinvolta direttamente da una interrogazione del consigliere Alex Marini.
Coinvolta perché, scrive Marini, «il prelievo idrico effettuato nel mese di agosto è stato particolarmente intenso e al limite degli standard individuati per la conservazione del sito di interesse comunitario (il biotopo è infatti un Sic) - spiega Alex Marini, del Gruppo consiliare misto della Provincia autonoma - sia per il range di fluttuazione in un arco temporale ristretto, sia per il superamento della quota di 367,50 metri sul livello del mare». Non sono solo i dati a parlare: parlano chiaro alcune immagini scattate dallo stesso Marini giorni fa, e nonostante le ultime piogge la situazione non è migliorata, ancora venerdì il livello dell'Eridio non arrivava a quota 367,50 metri.
Al presidente Walter Kaswalder, Marini chiede «perché non ci sia stato un equilibrato rilascio di volumi d'acqua aggiuntivi dal Concessionario alto Chiese; se i prelievi che hanno determinato la fluttuazione, abbassando il lago da 368,74 a quota 367,37 metri in poco più di un mese siano conformi alle misure per la conservazione del biotopo e quali conseguenze possono aver comportato sullo stato del sito; se quanto accaduto non pregiudichi il progetto interregionale per la valorizzazione turistica del lago d'Idro anche a livello internazionale».Questa area umida è un tesoro naturalistico e un elemento di attrazione turistica inserita tra le mete elencate sul sito del Consorzio della Valle del Chiese (ora assorbito dall'Apt Campiglio-Pinzolo-Val Rendena). Pesci, anfibi e rettili a parte, qui vivono, svernano e sostano molte specie di uccelli acquatici e migratori..