Migranti, il cinema aiuta ad abbattere i pregiudizi

Quello delle migrazioni forzate è un fenomeno sempre più presente in un pianeta costellato da conflitti e regimi oppressivi e violenti. E «Altre voci», la rassegna cinematografica a tema proposta in Valtrompia dalla cooperativa Il Mosaico di Lumezzane (insieme a Infrastrutture sociali, che da anni si occupa di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati nel territorio), arriva alla sesta edizione. Identici gli obiettivi dell’iniziativa che fa parte del progetto di sensibilizzazione «Sconfiniamo»: parlare delle migrazioni attraverso lo sguardo degli autori dei film proposti, osservare il fenomeno da altre prospettive, pensare alla complessità del problema al di là degli stereotipi e dei pregiudizi. I film di questa edizione sono tutti ambientati lungo i confini nazionali di alcune zone del mondo e indagano i nazionalismi attraverso le frontiere: Cosa vuol dire vivere vicini o nel mezzo di un confine? E quando questo diventa un limite rigido e chiuso? Come reagiscono le persone davanti a un muro creato per bloccare e definire artificialmente lo spazio? Queste sono alcune delle domande sulle quali il pubblico potrà trovare spunti di approfondimento. I film sono quattro e proposti in modalità itinerante. Si inizierà martedì 6 giugno nella biblioteca di Gardone con «Il prigioniero coreano», e con il regista Kim Ki-duk che mette in scena la sciagura di un conflitto nel quale il singolo individuo è indifeso davanti alle presunte ragioni di Stato. Si proseguirà a Caino giovedì 15 giugno con «Torna a casa, Jimi! 10 cose da non fare quando perdi il tuo cane a Cipro», una commedia dal gusto amaro che racconta cosa dovrà fare il padrone per riportare indietro il povero Jimi. Giovedì 22 si proseguirà nell’Odeon di Lumezzane con «No Man’s Land» che racconta di Ciki e Nino, un bosniaco e un serbo, che nel corso della guerra del 1993 si trovano bloccati in una trincea nella terra di nessuno. La rassegna si concluderà con il film messicano «La gabbia dorata» proiettato nello Spazio Praticabile dell’associazione Treatro terrediconfine in via Dante 155, a Sarezzo. Il regista Diego Quemada Diaz narra i sogni di quattro ragazzini su un treno merci verso una frontiera irraggiungibile. Un viaggio dal Centroamerica agli Stati Uniti.•. M.Ben.

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