Wwf: estrazioni nel Mediterraneo, più rischi che benefici

Il rapporto finale del Wwf del gennaio scorso – ''Progetto Medtrends, tendenze dei potenziali impatti ambientali e conflitti nei mari italiani” – mostra la rischiosa sovrapposizione di attività economiche nel bacino. Sono sette i settori economici presi in considerazione, tra questi l’attività estrattiva che riguardale le 88 trivelle ''entro le dodici miglia'' che vengono sottoposte a referendum. Il progetto prende in esame gli otto paesi europei di costa e segnala come nei prossimi 15 anni queste attività cresceranno notevolmente ''e si accentueranno i conflitti tra diversi settori economici facendo emergere potenziali impatti ambientali''. Una corsa all'oro non governata sta trasformando l'economia blu in un affare non sostenibile. Le trivelle, sostiene il rapporto, hanno una loro aliquota di responsabilità. Già. Le attività di esplorazione, estrazione, trasporto e stoccaggio del petrolio e del gas sono aumentate in particolare nei paesi che tradizionalmente non sono produttori di petrolio come la Croazia, Cipro e, appunto, l’Italia(a cura di Corrado Zunino)

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