CAPITALE DELLA CULTURA

Brescia verso il 2023 al ritmo dell’inno rap

Federico Franzoni ha scritto il testo dell’inno per il 2023

Un dossier da 130 pagine, un logo con un 3 che è una B ma anche un abbraccio, 511 progetti, 20,5 milioni di euro di budget, tre comitati, uno pubblico, uno privato e uno d’onore di cui non si conosce ancora la composizione...Pare proprio non mancare nulla in vista di Bergamo e Brescia capitale italiana della cultura. Invece, una cosa manca, deve essersi detto Federico Franzoni.

Quella cosa è l’inno. Parole e musica che rappresentino l’appuntamento del 2023. Così Franzoni, laureando in giurisprudenza alla Statale di Brescia, si è messo a scrivere il testo. Per lui, scrivere, non è un’attività inusuale. Ha scritto un libro, dal titolo impegnativo «Il canto del cigno della morte di dio».Il libro deve essere frutto della sua parte più seria, la stessa che gli fa anche dire: «alla fine, sì, farò l’avvocato come mio padre». Ma c’è ne è una più leggera, creativa che dentro codici e decreti si sentirà sempre alle strette. «Inizialmente pensavo a una poesia per il 2023. Ma poi mi sono detto, perché non una canzone? Non ce ne sono che descrivono Brescia, e l’occasione della capitale della cultura mi pareva perfetta».

Franzoni non è un musicista, ma ha un amico che lo è, e pure famoso: Matteo Faustini, ha partecipato a Sanremo, affermandosi tra i Giovani e accedendo al concorso principale. E di recente è stato quinto al Festival di San Marino, quello che ha mandato Achille Lauro all’Eurofestival. Un quasi avvocato con un ex maestro di scuola (Faustini insegnava prima di dedicarsi totalmente alla musica), il primo ha scritto il testo e l’altro canterà il ritornello. «Sarà un pezzo rap, ma non completamente. Il ritornello sarà pop, nello stile di Matteo, rap saranno le strofe che ho scritto, e quelle le canterà un altro amico: Renato Frisoni. Credo che il rap fosse la forma musicale più adatta a dire tante cose della nostra città, a raccontarla, i luoghi, la gente. Ci ho messo dentro anche figure popolari come Soldino, il vagabondo morto qualche hanno fa e Paco, che parteciperà anche al video».

Al video ci stanno lavorando: «Sarà pronto tra qualche settimana - spiega Federico Franzoni -. La protagonista sarà una ragazza che si chiama Arianna Bertelli, lei impersonerà Brescia. E insieme alla Maddalena, al Capitolium, alle piazze del fine settimana con i giovani, alla Mille Miglia, insieme al lago di Garda, ci saranno anche i versi dell’Aleardi, sì un Aleardi rap», sorride Franzoni: «Con la differenza che il verso Brescia grande e infelice diventa grande e felice. La canzone ma anche il video terminano su questa parola, felice, e sul sorriso di Arianna». Federico Franzoni il suo inno lo ha già presentato in Comune: «Ho incontrato la vicesindaco Laura Castelletti, è stata molto gentile. Ha ascoltato l’inno e le è piaciuto. Ora vediamo...». Peccato solo che sia un Inno solo bresciano. E Bergamo? «Lo so, io ho scritto della mia città e della sua provincia, ma sarebbe bello che qualcuno a Bergamo facesse lo stesso. Mi permetto di fare un appello. E dico di più, sarebbe pure bello che in futuro, come dire, si istituzionalizzasse l’Inno. Che una canzone ufficiale fosse abbinata al titolo di capitale della cultura. Che oltre al logo la città designata debba comporre anche un Inno dedicato all’appuntamento». •.

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