Algarco e la quarantena della scultura

Classe 1983, Algarco ha frequentato le accademie di Roma e Carrara ZUPELLIE

Ritorno alle origini., Alla terra madre, dove tutto è iniziato., Dopo anni vissuti on the road a svariate latitudini della Penisola, con centro di gravità (semi) permanente a Pietrasanta, in provincia di Lucca, l'artista bresciano Alessandro Garatti in arte Algarco si è manifestato pubblicamente nei luoghi più legati alle «radici»: a Pian Camuno, in via Mozart, a due passi dalla chiesa parrocchiale, ha infatti inaugurato la galleria Walk, dove lo stesso Algarco ha deciso di esporre alcune delle sue opere più significative., Classe 1983, fatalmente attratto dall’arte scultorea fin dai tempi del liceo, dopo esperienze all’Accademia di Belle Arti di Roma e all’Accademia di Belle Arti di Carrara Algarco ha trovato la sua dimensione espressiva approfondendo l’«arte del marmo» proprio a Pietrasanta, nello studio del maestro artigiano Pellacani Blasco., Da lì comincerà un percorso tutto «suo» dove il misurarsi con la tradizione sarà sempre al centro dell’esplorazione., Sempre a Pietrasanta, dove ai laboratori del Marmo si susseguono le Fonderie Artistiche del Bronzo, fondamentale per Algarco sarà l’approccio con l’arte antica della fusione a cera persa, che lo affascinerà profondamente al punto di divenire la sua materia prediletta per esprimersi...

Tra i suoi lavori più recenti, imponenti simbolici ed evocativi, «L'anfora al tempo del Covid», scultura in bronzo che per tutto il periodo del lockdown è rimasta avvolta, plasmata e ossidata fino farla splendere di nuova luce., L'opera è stata infatti scolpita nel bronzo e poi immersa per quaranta giorni in una vasca contenente acqua di mare: una vera quarantena che ha trasformato la sua superficie, conferendole quell'aspetto antico da cui s'irradiano i segni del mondo reale e al tempo stesso immaginifico., «Vuoti e pieni, alti e bassi...è la libertà di pensiero che rappresenta il mio io, innalzando la mente per spingermi in profondità»., Per Algarco, protagonista anche alla mostra «Artisti d'Italia», allestita nei mesi scorsi al Belvedere della Reggia di Monza e curata da Vittorio Sgarbi, la scultura è metafora della vita., Non a caso l'idea è nata proprio durante il lockdown: le ossidazioni, le fratture e le lesioni rappresentano la malattia che colpisce tutti., «L'anfora è sopravvivenza, è vita, è il simbolo di ogni essere umano che si trova ad affrontare questi tempi inospitali» (il sito è algarco.it)., •.

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