Dalle traduzioni di Burgos, Brito, Fazenda ed Ekebom ad autori italiani come Biro, Martoz e Canestrari: con MalEdizioni Bordonali e Filippelli si sono rivolti «a chi dice le cose “male”, cioè in modo non aderente al mercato editoriale, ma con una voce ed uno stile definito».
Per dare spazio a ciò che raramente trova posto nelle librerie creando un proprio posto espressivo.