Cent’anni senza Fred Adorabile canaglia della musica italiana

Fred Buscaglione, al centro, insieme con il suo paroliere Leo Chiosso e con la moglie Fatima Robin's in uno scatto passato alla storia«T’ho veduta / t’ho seguita».... Nel 1958 usciva l’epocale «Eri piccola»

Esattamente cento anni fa, il 23 novembre 1921, nasceva a Torino Ferdinando Buscaglione, che per arrivare alla fama internazionale avrebbe poi modificato soltanto il nome di battesimo in Fred., D’origine umile, figlio di una portinaia pianista autodidatta e di un operaio verniciatore, studiò violino – dagli 11 ai 15 anni - al Conservatorio di Torino ma dovette poi ritirarsi, per problemi economici in casa., Ma musicalmente era molto, molto sveglio: in quei pochi anni di studio aveva imparato a destreggiarsi non solo col violino ma anche col pianoforte, la chitarra, il sax, il vibrafono, la fisarmonica e il contrabbasso; tutto ciò che serviva a un «complesso da ballo» dell’epoca., Fu così che si fece conoscere in tutta la Torino by night come strumentista jolly, apprezzatissimo improvvisatore., La guerra lo vide in complessi militari anche dopo l’8 settembre, a suonare anche per gli Alleati., Leo Chiosso, amico fraterno , diede le parole alle straordinarie canzoni che l’avrebbero lanciato – una decina d’anni dopo – nel mondo della canzone., I temi preferiti erano quelli legati alle parodie del mondo dei gangster americani, da «Che bambola» a «Eri piccola così», o alle caricature come «Porfirio Villarosa» che faceva il verso al viveur dominicano Porfirio Rubirosa., Canzoni che erano in fondo dei piccoli racconti, una sorta di teatro in musica che poteva andare benissimo nei locali dove Buscaglione suonava ogni sera a capo del suo complesso, gli Asternovas., Ma Fred arrivò a cantare solo nel 1955, prima le canzoni sue e di Chiosso le cantava di solito Fatima Robin’s, una contorsionista d’origine marocchina che aveva conosciuto nel 1949 in un night in Svizzera e che avrebbe poi sposato nel 1954.

Le sue canzoni non piacevano né al pubblico né ai discografici, per il loro linguaggio innovativo e spregiudicato., Il vento cambiò solo negli ultimi anni di Fred, dal 1958 al 1960: c’era stato il trionfo di Modugno a Sanremo con «Nel blu dipinto di blu» (che Buscaglione incise subito dopo) e al pubblico quella simpatica canaglia con i baffetti alla Clark Gable, con le sue parodie e le sue bambole bollenti, «mammiferi modello 103 che riempivano vestiti di magnifico lamè» decisamente cominciavano a piacere., Incise ben 107 canzoni, fu anche protagonista di un Carosello con Anita Ekberg, nel solo 1959 interpretò ben otto film… insomma, tutti lo volevano, e a ragione, visto che non solo cantava e suonava un po’ di tutto, ma sembrava fatto anche per il cinema, un genere che cominciava a piacergli e sembrava aprirgli un’ulteriore carriera., Impegnatissimo dunque., Troppo., La mattina presto del 3 febbraio 1960, in una Roma ancora dormiente, percorreva a 100 all’ora via Paisiello verso il suo albergo, il Rivoli, Solo qualche ora per ricaricarsi prima di concludere un nuovo film, con Totò, Panelli e Scilla Gabel, e registrare spezzoni pubblicitari: lo scontro con un autocarro carico di pietrisco non lasciò scampo alla sua Thunderbird rosa., Morì prima di arrivare all’ospedale, a soli 38 anni., Tanti i big e gli amici che l’avrebbero salutato due giorni dopo a Torino, in un funerale caotico e funestato da svenimenti e con due feriti per le fan assatanate in caccia di autografi., Addio Fred, sorridente canaglia rubacuori, magnifico musicista!•., © RIPRODUZIONE RISERVATA

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